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Aggiornato: 9 ottobre 2025
All'Acqua Ascosa. Corsenna, 15 luglio 18... Ci sono molti villeggianti a Corsenna. Li chiama la bont
71 I duo cavalli con tutto 'l pondo dei cavallier, che steron fermi in sella, a cercar la rivera insin al fondo, se v'era ascosa alcuna ninfa bella. Non è gi
23 La machina infernal, di più di cento passi d'acqua ove stè ascosa molt'anni, al sommo tratta per incantamento, prima portata fu tra gli Alamanni; li quali uno ed un altro esperimento facendone, e il demonio a' nostri danni assuttigliando lor via più la mente, ne ritrovaro l'uso finalmente. 24 Italia e Francia e tutte l'altre bande del mondo han poi la crudele arte appresa.
140 La moglie Argia che stava appresso ascosa, poi che lo vide nel suo error caduto, saltò fuora gridando: Ah degna cosa che io veggo di dottor saggio tenuto! Trovato in sì mal'opra e viziosa, pensa se rosso far si deve e muto. O terra, acciò ti si gettassi dentro, perché allor non t'apristi insino al centro?
giunto mi vidi ove mirabil cosa mi torse il viso a sé; e però quella cui non potea mia cura essere ascosa, volta ver’ me, sì lieta come bella, «Drizza la mente in Dio grata», mi disse, «che n’ha congiunti con la prima stella». Parev’ a me che nube ne coprisse lucida, spessa, solida e pulita, quasi adamante che lo sol ferisse.
Quando la Tullia mia che vien dal cielo, che d'altronde non può sì bella cosa, umilemente altera e disdegnosa, toglie al mondo 'l suo sol con un bel velo; allora agghiaccia 'l fuoco ed arde 'l gelo, e Amor tremando l'armi in terra posa, vertù si fugge e cortesia sta ascosa, e spegnesi ogni ardente onesto zelo.
che l'animo di quel ch'ode, non posa ne' ferma fede per essempro ch'aia la sua radice incognita e ascosa, ne' per altro argomento che non paia>>. Paradiso: Canto XVIII Gia` si godeva solo del suo verbo quello specchio beato, e io gustava lo mio, temprando col dolce l'acerbo; e quella donna ch'a Dio mi menava disse: <<Muta pensier; pensa ch'i' sono presso a colui ch'ogne torto disgrava>>.
Ma io, ritornando al Giardinetto, mi sentivo più padrone di me, che non fossi stato mai. Avevo due ore libere, prima di desinare, e le ho subito messe a profitto correndo al fiume, al pancone, al viale dei pioppi, alla gran prateria, alle carpinelle, e al mio sacro rivolo dell'Acqua Ascosa.
Alla signora, per altro, non era passata la collera, per la mia diserzione, per il mio tradimento, come ha voluto chiamare una semplice assenza. Ha scoperto anche lei il mio dolce rifugio dell'Acqua Ascosa. Senza averne la topografia esatta, ci s'è accostata di molto; e ad un'ora insolita, andando a diporto tutta sola, ha presa la via del mulino, dove mi ha combinato.
Trafitto a sommo il petto egli trabocca; E sembrò scoglio, che per lunga etade Combattuto da l'onde al fin dirocca, E fa lunge sonar l'erme contrade. Il Turco a lieti gridi apre la bocca, E volto a riguardar l'alta beltade De la donna gentil fatta gioiosa, Ei non tiene nel cor la fiamma ascosa.
Parola Del Giorno
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