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Aggiornato: 13 luglio 2025
Bene, allora ascoltatemi, e lasciate che io vi dica come dovrete contenervi. Sì, consigliatemi voi, donna Maria: che farò per ottenere l'assenso del duca? Fate quanto vi disse il cavaliere di Malta. Voi credete dunque che il suo consiglio sia buono? Sì, sì. E quando dovrò porlo ad effetto? Ve ne avviserò io. Non sar
«Ascoltatemi ancora; io voglio dirvi ciò che orecchio umano non ha ancora saputo; voglio confessarmi a voi, tutto. Come potrei aspirare ad essere seguito, se fossi sospettato di non esser sincero?... Ascoltate: io peccai. Sollecitato da brame violente, assicuratomi della umana impunit
«Zitto, ascoltatemi,» continuava l'uficiale; «è comando espresso dell'eccelso consiglio dei Dieci che quanti v'hanno soldati delle galere tutti si raccolgano quest'oggi nelle caracche, e si rechino a Malamocco. È pure espresso comando dell'eccelso consiglio che fra un'ora sieno spiegate le vele.» A queste parole tutti si guardarono in viso maravigliati.
Voi l'avete da anni il mio affetto. Ma in nome di questo affetto, vi scongiuro, Mario, abbandonate la vostra idea. No, dunque? Voi dite no? La voce del conte s'era fatta dura e cupa; la sua fisonomia esprimeva una sofferenza atroce. La Teresa gli posò una mano sulla spalla. Mario... Egli la respinse. Non perifrasi... Sì o no? Ascoltatemi, Mario ella cominciò con dolcezza. Ma che poteva dire?
Io vi fo raccapriccio, Alberada? Ebbene ascoltatemi. Io voglio sollevare per un istante un velo che solo un uomo sollevò altra volta sotto suggello di confessione. Ma queste sono le ultime parole che l'uomo vecchio rivelano in me, sono gli ultimi aneliti che ricordano Ildebrando, la pagina estrema di un racconto che dovr
Che voi possiate e dobbiate, mi sembra di averlo dimostrato abbastanza, nè intendo di spenderci altre parole. Che voi non vogliate... è ciò che vedremo. Badate bene, Gino! Potrei anche diseredarvi. Ma non togliermi la vostra stima, padre mio; replicò il giovane, animandosi. Questa mi è cara assai più delle vostre sostanze. Ascoltatemi, ve ne supplico, e poi giudicate.
Ascoltatemi adunque, disse la Direttrice e questa volta con un moto d'impazienza. Allorquando cinque anni or sono la signora Paglini mi condusse qui Erminia perchè l'ammettessi nel novero delle mie educande, io le mostrai tutta l'inconvenienza d'un tal passo. Le dissi come in mezzo a nobili e ricche donzelle sua figlia non avrebbe potuto tenersi al coperto da certe umiliazioni; o che avvezzandola ad una vita comoda in eletta societ
L'occorrente per entrare nel campo senza destare sospetti, rispose O'Donovan congedando il negro. Forse con quelle vesti sulle spalle? Sedete e ascoltatemi. O'Donovan empì una tazza di birra e la tracannò in un sol fiato, poi sedendosi dinanzi a loro due: Amici miei, diss'egli, in tempo di guerra, fare entrare in un campo degli sconosciuti, è sempre pericoloso. È giusto, disse Fathma.
Le parole del Morone erano queste; la freddezza onde le pronunciava era tale da mettere chicchessia alla disperazione, ma di dentro era anch'esso tutt'altro che tranquillo. Andiamo dunque, disse finalmente afferrando il braccio del Palavicino e traendoselo dietro a sè. Se ho da venire, ascoltatemi dunque. E dopo ci verrai? Ci verrò.
Perdono! mormorò la giovane vedova attonita, ma pur sempra paurosa. Sì, ascoltatemi, ve ne supplico. Ma ditemi prima che di me non temete. Camilla non sorrideva come al solito; pareva anzi assai triste, e forse quella tristezza, grazie ai timori che l'agitavano, non era simulata. Nella povera Gabriella destò una specie di compassione. Parlate, signora, balbettò.
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