United States or Honduras ? Vote for the TOP Country of the Week !


Feci scorrer la mano sui muri, toccai tutte le colonnine, le strinsi colle due mani una per una come la vitina d'una bimba, mi ci nascosi in mezzo, le contai, le guardai da cento parti, percorsi il cortile in cento sensi, provai se era vero che dicendo una parola sottovoce in bocca a uno dei leoni, la si sentiva distintamente dalla bocca di tutti gli altri; cercai sui marmi le macchie di sangue delle leggende poetiche, mi stancai gli occhi e la mente sugli arabeschi.

La donna tacque. I suoi sguardi vagavano tra gli arabeschi delle foglie cupe sullo sfondo lunare; e pensava, non udendo l'altra voce, ma ancòra la voce di Roberta, ancòra punta dall'inutile piet

Essi, purtroppo, non compresero; però si rivolsero alla possente genitrice, per assaporare le delizie di una larga torta istoriata con arabeschi d’amarene. In quel frattempo scoversi nel periodico l’annunzio d’un Circo de gallos, titolo stampato in carattere minuto sotto i resoconti ed il programma d’un Fronton de pelota.

In un angolo dove gli arabeschi del cuoio avevano lasciato un breve spazio, erano state impresse a secco due spade incrociate sormontate da una rosa.

La Teobaldi lanciò alcuni trilli preliminari, così acuti che parvero lacerar l'aria, poi iniziò una nenia lagrimosa con un ritornello singhiozzante; la cantatrice tremolava da capo a piedi, e le si agitavano i riccioli grigi sulla fronte; essa aveva gli occhi levati in alto, quasi a cercare il suo sogno tra gli arabeschi stampati del soffitto.

Un'altra lettera, più fresca, chiusa ancora nella sua busta, col suggello rotto, ma intelligibile negli arabeschi di un piccolo stemma; la carta sostenuta, perlacea, sparsa di stelline; la calligrafia di una eguaglianza perfetta: «Se tutto quello che mi avete detto è vero, se io sono ancora per voi la più adorabile delle donne, venite oggi alle cinque. Sarò solaNessuna firma.

Ogni blindata coi suoi uomini che la reggono nello sforzo, coll'acqua ai ginocchi o alla pancia, col viso grondante sudore e i piedi gelati. A destra e a sinistra due lunghi cortei di bersaglieri ciclisti in fila indiana. Strani arabeschi molli formati di innumerevoli ruote e arruffii di penne di gallo sul letto ghiaioso grigiastro del fiume.

E gli arabeschi, e le dorate, ingenue Pitture son raschiate, e nulla resta Della prima parvenza e del bell'impeto Delle sere di festa. Triste rovina avvolta nella polvere, Pur bella ancora per le svelte forme! Simile all'uom che all'avvenire torbido Stanco rinunzia e dorme. Tra le nubi del ciel, beffardo irrompere Scorgeasi un raggio sulla terra serena. Guardai.

È un luccichìo abbarbagliante di cristalli di mille colori, un intreccio di arabeschi che confonde la mente, una complicazione di bassorilievi, di dorature, di ornamenti, di minuzie di disegno e di colorito, d'una delicatezza, d'una grazia, d'una perfezione da far disperare il più paziente pittore.

Questo procedimento puramente esplicativo, privo d'imprevisto, imposto anticipatamente a tutti gli arabeschi, zig-zag e sobbalzi del pensiero, non ha più ragione di essere. È quindi press'a poco sicuro che non s'inganner