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Aggiornato: 24 ottobre 2025


21 Lungo a dir fôra, quanto il giovinetto Guidon s'allegri di veder costei, Aquilante e Grifone e Sansonetto ch'alla citt

43 Di Marfisa, d'Astolfo, d' Aquilante, di Grifone e degli altri io vi vuo' dire, che travagliati, e con la morte inante, mal si poteano incontra il mar schermire: che sempre più superba e più arrogante crescea fortuna le minacce e l'ire; e gi

85 Roppe il velo e squarciò, che gli copria lo spaventoso ed incantato lampo, al cui splendor cader si convenia con gli occhi ciechi, e non vi s'ha alcun scampo. Aquilante, ch'a par seco venìa, stracciò l'avanzo, e fe' lo scudo vampo. Lo splendor ferì gli occhi ai duo fratelli ed a Guidon, che correa dopo quelli.

Sopravien Sansonetto, e poi Marfisa, indi Aquilante, e seco il suo germano. 60 Del parer del padrone i marinari e tutti gli altri naviganti furo; ma Marfisa e' compagni eran contrari, che, più che l'acque, il lito avean sicuro. Via più il vedersi intorno irati i mari, che centomila spade, era lor duro. Parea lor questo e ciascun altro loco dov'arme usar potean, da temer poco.

Per mezzo i boschi e per strano sentiero dunque ella se n'andò sola e romita. Grifone il bianco ed Aquilante il nero pigliar con gli altri duo la via più trita, e giunsero a un castello il seguente, dove albergati fur cortesemente.

73 Non tolerò Aquilante che 'l fratello solo e senz'esso a quell'impresa andasse; e prese l'arme, e venne dietro a quello: ma prima pregò il duca che tardasse l'andata in Francia ed al paterno ostello, fin ch'esso d'Antiochia ritornasse. Scende al Zaffo e s'imbarca, che gli pare e più breve e miglior la via del mare.

92 Così Grifone ed Aquilante tolse ciascuno da la sua donna licenza; le quali, ancor che lor ne 'ncrebbe e dolse, non vi seppon però far resistenza. Con essi Astolfo a man destra si volse; che si deliberar far riverenza ai santi luoghi ove Dio in carne visse, prima che verso Francia si venisse.

Quivi stette Aquilante a ricrearsi fin che 'l fratel fu sano e poté armarsi. 94 Re Norandin, che temperato e saggio divenuto era dopo un tanto errore, non potea non aver sempre il coraggio di penitenza pieno e di dolore, d'aver fatto a colui danno ed oltraggio, che degno di mercede era e d'onore: che e notte avea il pensiero intento par farlo rimaner di contento.

105 Però fece pensier, senza parlarne con Aquilante, girsene soletto sin dentro d'Antiochia, e quindi trarne colei che tratto il cor gli avea del petto; trovar colui che gli l'ha tolta, e farne vendetta tal, che ne sia sempre detto. Dirò, come ad effetto il pensier messe, nell'altro canto, e ciò che ne successe.

80 Quando Orrigille udì l'irata voce, a dietro il palafren per fuggir volse; ma di lei fu Aquilante più veloce, e fecela fermar, volse o non volse. Martano al minacciar tanto feroce del cavallier, che improviso il colse, pallido triema, come al vento fronda, sa quel che si faccia o che risponda.

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