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Aggiornato: 22 giugno 2025


Roberto avea posto la mano sulla chiave e faceva girar la stanghetta per aprire. In quel punto, proprio in quel punto, si udiva una forte scampanellata. Egli, sebbene quel suono improvviso gli urtasse maledettamente i nervi, non fu più in tempo a fermarsi. L'uscio si apriva sotto le sue mani, e un uomo si presentava nel vano. Chi era costui?

Balzò dal letto e corse ad aprir la finestra. Un barlume di luce bianchiccia appariva da levante. Potevano esser le tre del mattino. Chi batteva frattanto? Si affacciò, per domandare, mentre un'altra finestra si apriva al piano inferiore. Son io.... Filippo; rispose una voce dal piazzale. Filippo era il nome di uno dei servitori della Balma. Che c'è? che volete? chiese Maurizio, riconoscendolo.

A noi! a noi! Queste voci venivano dall'alto della strada. E colle voci i ferri; e davanti ai ferri si apriva la calca, bestemmiando, piangendo, urlando, gridando misericordia. Messer Bartolomeo s'era fatto intorno un gran cerchio. La sua spada, non tagliando più, per aver perso il filo, lacerava e ammaccava.

Dinanzi al debole sostegno si apriva il mare in calma; una torma di rondinelle indicava la via. E il vecchio santo veniva predicando ai pesci che tutti tenevano i capi fuori dell’acqua, e tutti in grandissima pace e mansuetudine e ordine lo seguivano. Diceva egli del Diluvio, e di Giona Profeta, e d’altri singolari misteri.

Quando mi aveva raccontato qualcosa di troppo torbido, e sentiva nel tepore della coltre leggermente il mio corpo tremare, allora prendeva quel libro, lo apriva, sempre alla stessa pagina, e senza muoversi, molto piano, con la voce alterata, leggeva una bella preghiera che, mi ricordo, cominciava così: «Dénoue tes cheveux, Marie Madeleine, ô toi qui as le plus aimé par mi les pécheresses...»

«O mia cara signorinaripigliò Teresa, «il cuore mi si spezza vedendovi in tale stato, cogli sguardi fissi, pallida in volto, e afflitta. Mi spaventa il vedervi cosìEmilia non apriva bocca, e non parea udir nulla. «E d'altra parte, madamigellasoggiunse la vecchia, «il signor Valancourt può essere sano ed allegro, malgrado quanto sappiam noi

Apriva le braccia, smarrito. Stazza! mi fece. E battè palma a palma, convulso: davanti al caffè, poco prima. Un colpo. Si ricorda? Quando pareva addormentato. Apparve il direttore, pallidissimo. Accorrevano altri compagni. Tre o quattro lettori s'indugiavano sul ballatoio, senza comprendere. Il direttore mi chiese: Scende? Non mi sentivo la forza.

Battista rimase sulla soglia a guardargli dietro finchè lo vide, sentì il rumore dell'uscio del palazzotto che si apriva e si richiudeva, poi rientrò, crollando il capo e masticando fra colla mala voglia di chi ha un gusto amaro in bocca.

Camminando su e giù per la stanza, apriva i giornali, le lettere, i dispacci, gettava nel cestino, o sulle sedie, o per terra le carte inconcludenti; poi, seguitando a camminare, dettava un telegramma, un biglietto a Eugenio Bardelli, che, seduto al tavolino con la penna in mano, aspettava gli ordini.

Chino sul suol con lagrimevol fronte Nel Redentor fermava i guardi intenti, E giù dal seno a le preghiere pronte Apriva il varco tra sospiri ardenti: Quella piet

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