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Aggiornato: 27 luglio 2025
Appollonia le aveva ben detto di non uscire quel giorno, che il tempo minacciava pioggia. Marta non le credette o credette di poter giungere al podere prima che il tempo si guastasse. Erano gli ultimi bei giorni dell'autunno, bisognava pure approfittarne innanzi di chiudersi in casa a fare l'invernata; e poi aveva presa l'abitudine di quella giterella, e l'abitudine, nella sua esistenza quasi monastica, teneva gi
Appollonia si passò la mano sulla fronte, quasi per raccogliere idee sparse e molto lontane. Fu ancora Marta che riprese: Gi
Poi corse leggera in cucina, dove, scostando Appollonia dal camino, rovesciò sul fuoco i frammenti di carta che teneva nella gonnella.
Vieni da me.» Non avevo nessuna ragione per rifiutare. Poi mi sono trovata contenta. La signora Oriani è morta presto: anche questo era destino. E così va! Quanti anni hai adesso? chiese Marta. Appollonia rispose filosoficamente: Trentotto, trentanove o quaranta, chi lo sa! Finalmente la vecchia cassa era stata aperta.
L'aspetto generale del fabbricato e del cortile era quello di una vecchia casa borghese, comoda, dove un seguito di generazioni agiate e tranquille si erano succedute senza scosse, senza cambiamenti. Appollonia corse fuori, tutta traballante nella sua rotondit
Con le braccia inerti, svogliata, Marta passava la sera sulla stessa sedia dove aveva pranzato, prendendo spesso una tazza di camomilla che Appollonia le portava a forza, vedendola pallida, assicurandola che le avrebbe fatto bene. Dava qualche punto, leggicchiava il giornale, sbadigliava. Le ore erano lunghe, eterne.
Era una risposta ad uso Appollonia, una di quelle osservazioni fredde, piene di buon senso, che non lasciano nessun posto per le soavi bugie del sentimento. Eppure Marta, nel caso suo, avrebbe trovato, senza mentire, un'altra parola... Si tolse dai ginocchi di suo marito e si pose sulla sedia, mettendosi davanti le lettere. È morta? domandò a un tratto.
Tale domanda fu lanciata così a bruciapelo, che Appollonia sollevò gli occhi e trasse le mani dal mucchio di ferravecchi, restando a bocca aperta, tra il vergognoso e il meravigliato: finchè calma, calma, scuotendo il capo e rimettendosi carponi, rispose: Chi vuol mai che mi prendesse!
Ho appetito, e tu? diss'egli sedendosi alla mensa apparecchiata. Ma si, discretamente. Appollonia è riuscita a trovare queste benedette quaglie? Oggi no, vi saranno per domani. Marta aveva le lettere in tasca; le levò e andò a riporle nel tavolino da lavoro; poi sedette accanto al marito, calma in apparenza, ma coll'occhio fisso, la mente inquieta.
Aveva tentato di avere, per parte d'Appollonia, la descrizione esatta della lavandaia che veniva in casa quando Alberto aveva sedici anni; ma questo desiderio le andò fallito, perchè al tempo in cui Appollonia era entrata in servizio, la signora Oriani si era gi
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