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Aggiornato: 21 giugno 2025
Non era naturale affatto; anzi, per me era disgustoso, perchè Angela Tintaro personificava la prima concessione al rispetto umano, la prima debolezza nell'ammettere in casa mia una donna dei cui disordini ero persuasissimo; e poichè questa concessione l'avevo fatta senz'alcun vantaggio, a differenza della visita a Laura, senz'alcuna soddisfazione egoistica, mi sentivo così sfiduciato sulla fermezza de' miei intendimenti da odiare Angela, che quella sfiducia mi rammentava e mi rappresentava ad ogni momento.
Nel tornare a Pallanza, Ettore Caccianimico dava di piglio al mandolino e faceva da menestrello alla compagnia; io mi offriva compagno costantemente ad Angela Tintaro, sebbene anch'ella mi ripugnasse per le sue innaturali venture amorose.
Da quella lettera, originò subito un mutamento in lei, palesissimo, per quanto ella volesse nasconderlo; cosicchè, fui tratto a domandare, contro le mie abitudini, che cosa Angela Tintaro le scrivesse. Le solite storie, rispose Lidia con negligenza affettata. Ma la lettera le rimase in tasca. Tuo padre ha finalmente deciso di partire per Cairo, accettando l'impiego offertogli, dissi.
Angela Tintaro, senza dubbio! osservai. Non so; ma è certo che, più o meno chiaramente, i signori Folengo ti fanno l'accusa di non aver loro aperti gli occhi e d'aver permesso che la donna così colpevole passasse la soglia della casa ov'era la tua fidanzata e se ne facesse un'amica. Non tengono conto dell'ostracismo a cui la condannasti più tardi e non capiscono come tu abbia potuto sopportare ch'ella continuasse nella loro intimit
Quando l'orchestra attaccò il valzer, raggiunsi Lidia, che l'aveva fissato con me. Dalla stretta istintiva del suo braccio, dal sorriso risplendente con cui la donna mi accolse, indovinai ch'ella pure soffriva, soffocava fra la folla. Andiamo via, dopo, ella pregò sottovoce. Sì, sì, risposi. Sono stanco. Ti hanno presentata Angela Tintaro? Un momento fa. È stata molto gentile; piena di cortesie.
Angela Tintaro, Giorgio Uglio, Clara Caccianimico, parecchi altri sopraggiunsero, e in un attimo fu una ressa d'inviti a visite, di cortesie d'una noiosit
Mi fissò gli occhi in faccia, mormorando quelle parole; ma Lidia ed io avemmo un sorriso concorde e misterioso, che parve ad Angela una terribile mentita alla sua insinuazione.
In quell'epoca di profonda apatia, disperante di ogni sussidio, inviso al governo e segretamente osteggiato, il Modena dovette procedere a gradi. In sulle prime, la compagnia stipendiata da lui si costituiva di pochi attori, per la più parte mediocri. Il vecchio Salvini, padre a quel Tommaso che oggi tiene lo scettro fra gli attori italiani; Augusto Lancetti, caratterista non privo di ingegno ma viziato dal cattivo metodo allora prevalente; Angela Botteghini, Elisa Mayer, la Adelia Arrivabene, un Massini, un Bellotti primo attore giovane, formavano il meglio del drappello. L'Angela Botteghini era buona attrice nella tragedia; l'Adelia Arrivabene, uscita da patrizia famiglia Mantovana e tratta da irresistibile vocazione alle scene, rivelava le più elette disposizioni, e gi
E anche questo dipendeva dal momento in cui ero. Laura Uglio non era tornata dalla prima notte di matrimonio così nauseata, da giustificare il suo adulterio avvenuto tre mesi dopo? Angela Tintaro non aveva nella prima notte di matrimonio giurato di darsi a una donna, e a uomini mai più? Quanti mariti maldestri non avevano in poche ore mutata una fanciulla in un'impura colomba, presto insaziabile?
Donna sul far della sera! mi susurrò il Caccianimico, mentre passava Angela Tintaro al braccio d'una giovanetta bruna. Piacevole, però. Non è piacevole? Ti sfido a scoprirle un amante. Anche Angela Tintaro! Questa no; questa, poi, in casa mia, non avrebbe messo piede. Ella si dirigeva ora verso di me, sola. C'è la sua signora, qui, non è vero? domandò offrendomi la mano. L'ho vista.
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