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Aggiornato: 21 maggio 2025


La vena di Lidia persisteva, e la donna era tutta gioiosa, chinandosi verso Angela a mostrar le carte propizie, non conosciute da lei, ma salutate con un sorriso di stima. Verso mezzanotte, la vittoria di Lidia era compiuta e il suo umore serenissimo; Gian Luigi rimetteva a posto i due mazzi di carte, ed Angela Tintaro diceva: Sei così fortunata all'écarté che non puoi aver fortuna in amore!

Gian Luigi seguì Angela a distanza di qualche minuto; e noi ci trovammo soli, per un istante silenziosi, Lidia in piedi avanti alla finestra, dove Gian Luigi aveva sciaguratamente evocata l'imagine di Laura. Dodici e mezzo! esclamò Lidia con un'occhiata alla pendola. È tardi!

M'era parso che le accuse contro Angela Tintaro non fossero così provate da poterle sostenere e da impedire a Lidia quella relazione. Una cosa ben diversa, osservai. La medesima cosa, l'identica! ribattè il Caccianimico. È tanto certo che la Uglio tradisce suo marito, quanto che la Tintaro seduce le donne.

Ecco, soggiunse Angela: «Quella bambina, non meritava d'essere collocata fra le eroine, perchè ognuno al suo posto avrebbe fatto lo stesso; si trattava della sua mamma! ma è stata più fortunata di tante altre.

La donna lo aperse, lo lesse, lo mise in tasca, e disse a Geltrude: Va bene. Non c'è risposta. A me: È Angela Tintaro che mi scrive. Che esagerazione! esclamai seccato. Quando non viene a trovarti, ti scrive; quando non ti scrive, ti manda dei fiori. Almeno potrebbe sceglier delle ore più adatte, per annoiare il prossimo! Lidia strinse le labbra senza rispondere.

E forse, il danno s'estendeva oltre. Angela Tintaro, per esempio, con quell'arte pettegola di cui aveva date prove inconfutabili, conosceva certo l'amore di Gian Luigi; quale sarcastico sorriso dovevo io averle provocato lasciandomi sorprendere ai Giardini con Laura, nell'intermezzo fra l'uno e l'altro appuntamento del Sideri!

Un servo sopravvenne per riaccompagnare Angela a casa; congedandosi, ella baciò Lidia sulle labbra socchiudendo gli occhi, e una sottilissima espressione di ribrezzo passò sul viso di Lidia, che si tolse all'abbraccio con un movimento brusco.

Ma, onestamente, Angela Tintaro ne aveva approfittato per denunciarmi a Lidia e tentare un po' di discordia, della quale Angela si prometteva di giovarsi. Ancora: Ettore Caccianimico ignorava forse tutto questo? La figura d'Ettore mi parve la più odiosa fra quante avevan rappresentata la triste farsa.

Angela Tintaro s'era seduta presso Lidia, così vicina a una delle lampade, che la luce gialla veniva a inondarle il viso e a tradirne sottilissime rughe. Doveva toccar la quarantina, Angela Tintaro, quantunque l'impressione generale del suo corpo sinuoso e del volto bruno, incorniciato da capelli castagni a riccioli, potesse ingannare d'assai a vantaggio della donna. Spiaceva in lei, tuttavia, la rigidit

Fra i primi a uscir dalla chiesa, notai Gian Luigi Sideri, pallidissimo, coll'occhio smarrito e atono: sembrò cercare qualcuno in mezzo alla folla, si diresse verso le carrozze da nolo ad interrogare i cocchieri, e a pochi passi da me, tornò indietro, senza vedermi. Giorgio Uglio vestito a lutto, impassibile, badava a dare ordini e a sorvegliare che nulla fosse dimenticato di quanto prescriveva l'uso in tali circostanze. Angela Tintaro venne poi, maestosa e raccolta, nella sua andatura di matrona..... Quindi mio suocero, Pietro Folengo, partito la mattina da Pallanza qualche ora prima di me, si pavoneggiava in una solennit

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