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Aggiornato: 24 maggio 2025


E anche questo dipendeva dal momento in cui ero. Laura Uglio non era tornata dalla prima notte di matrimonio così nauseata, da giustificare il suo adulterio avvenuto tre mesi dopo? Angela Tintaro non aveva nella prima notte di matrimonio giurato di darsi a una donna, e a uomini mai più? Quanti mariti maldestri non avevano in poche ore mutata una fanciulla in un'impura colomba, presto insaziabile?

M'era parso che le accuse contro Angela Tintaro non fossero così provate da poterle sostenere e da impedire a Lidia quella relazione. Una cosa ben diversa, osservai. La medesima cosa, l'identica! ribattè il Caccianimico. È tanto certo che la Uglio tradisce suo marito, quanto che la Tintaro seduce le donne.

Ma, onestamente, Angela Tintaro ne aveva approfittato per denunciarmi a Lidia e tentare un po' di discordia, della quale Angela si prometteva di giovarsi. Ancora: Ettore Caccianimico ignorava forse tutto questo? La figura d'Ettore mi parve la più odiosa fra quante avevan rappresentata la triste farsa.

E forse, il danno s'estendeva oltre. Angela Tintaro, per esempio, con quell'arte pettegola di cui aveva date prove inconfutabili, conosceva certo l'amore di Gian Luigi; quale sarcastico sorriso dovevo io averle provocato lasciandomi sorprendere ai Giardini con Laura, nell'intermezzo fra l'uno e l'altro appuntamento del Sideri!

Donna sul far della sera! mi susurrò il Caccianimico, mentre passava Angela Tintaro al braccio d'una giovanetta bruna. Piacevole, però. Non è piacevole? Ti sfido a scoprirle un amante. Anche Angela Tintaro! Questa no; questa, poi, in casa mia, non avrebbe messo piede. Ella si dirigeva ora verso di me, sola. C'è la sua signora, qui, non è vero? domandò offrendomi la mano. L'ho vista.

Da quella lettera, originò subito un mutamento in lei, palesissimo, per quanto ella volesse nasconderlo; cosicchè, fui tratto a domandare, contro le mie abitudini, che cosa Angela Tintaro le scrivesse. Le solite storie, rispose Lidia con negligenza affettata. Ma la lettera le rimase in tasca. Tuo padre ha finalmente deciso di partire per Cairo, accettando l'impiego offertogli, dissi.

Non era naturale affatto; anzi, per me era disgustoso, perchè Angela Tintaro personificava la prima concessione al rispetto umano, la prima debolezza nell'ammettere in casa mia una donna dei cui disordini ero persuasissimo; e poichè questa concessione l'avevo fatta senz'alcun vantaggio, a differenza della visita a Laura, senz'alcuna soddisfazione egoistica, mi sentivo così sfiduciato sulla fermezza de' miei intendimenti da odiare Angela, che quella sfiducia mi rammentava e mi rappresentava ad ogni momento.

Angela Tintaro, Giorgio Uglio, Clara Caccianimico, parecchi altri sopraggiunsero, e in un attimo fu una ressa d'inviti a visite, di cortesie d'una noiosit

Il sopraggiungere d'Angela Tintaro interruppe il giuoco per un istante; Gian Luigi si levò, e nel mentre Lidia parlava colla Tintaro, egli mi condusse innanzi alla finestra, dicendomi con inflessione maliziosa: Una buona notizia, dunque. Un ritorno all'antico!

Angela Tintaro, senza dubbio! osservai. Non so; ma è certo che, più o meno chiaramente, i signori Folengo ti fanno l'accusa di non aver loro aperti gli occhi e d'aver permesso che la donna così colpevole passasse la soglia della casa ov'era la tua fidanzata e se ne facesse un'amica. Non tengono conto dell'ostracismo a cui la condannasti più tardi e non capiscono come tu abbia potuto sopportare ch'ella continuasse nella loro intimit

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