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Il senato ricevette il primo annunzio di questa intenzione del sufì dal console a Damasco Contarini, con dispaccio 4 marzo 1508 ; quindi nel settembre dello stesso anno il provveditore di Napoli di Romania scrisse ai capi del Consiglio dei Dieci, che di notte secretamente erasi a lui presentato un messo del sufì della Persia «per pregarlo di informare il veneto senato che il suo re era amico dei cristiani, veniva a rovina del Turco, voleva bene a san Marco et alla signorìa, ed aveva fatto penetrare il suo esercito nell'Anatolia ». Finalmente colla nave di ser Francesco Malipiero arrivarono a Venezia due oratori, uno persiano ed uno caramano, con lettera di Ismaìl tradotta dal console Pietro Zeno, la quale, accreditando i suoi ambasciatori, esprimeva la buona amicizia che il re persiano portava alla repubblica, ed il suo desiderio di stringerla maggiormente e più efficacemente . Accolti essi cortesemente dal senato, furono a spese pubbliche alloggiati nel palazzo Barbaro a s.

AGIATO. Io dico che i dottori, i giudici, i frati virtuosi, tutti vengono alla mia insegna. FRULLA. Ed io vi dico che passan pochi giorni che qualcun di quelli che sono alloggiati allo «Specchio» non eschino fuore e non venghino a star con me. FABRIZIO. Maestro, che faremo? PEDANTE. Etiam atque etiam cogitandum.

Ma da che parte si deve incominciare? Venturi non immemor ævi Sibi et Urbi è scritto sui potenti fastigi: Lodovico XII diceva ai patrizi di San Giorgio: «Voi siete meglio alloggiati di me:» e lo dicevano Carlo V e Filippo II. Genova è la citt

Gran battibecco per avere un ricovero, e ci vien poi data una mezza stalla, dove ce la passiamo con delle capre e tutto quello che si può trovare nel loro asilo notturno. La mattina dopo però il capo del villaggio ci invita a bere del tecc, ci usa mille riguardi e ci domanda mille scuse pel modo con cui fummo alloggiati, essendo lui assente e arrivato solo durante la notte.

«Voi ne siete il padrone.» «Sergio! Gilbertochiamò Buoso, e tosto comparvero due valletti, ai quali ordinava: «Fate che questi miei ospiti sieno bene alloggiati; vi raccomando che nulla manchi loro di quello che possono desiderare. Addio, messer Cavaliere; innanzi di partire spero di rivedervi

PEDANTE. Dove alloggiano i romani? perché noi siam da Roma. AGIATO. Con me. FRULLA. Non è vero: non trovarete un che v'alloggi in tutto l'anno. Vero è che certi cardenali antichi, per usanza, vi sono alloggiati; ma tutti questi novi dan del capo nel «Matto». STRAGUALCIA. Io non mi partirei di qui, s'io ne fusse strascinato. Vadin costoro dove vogliono.

L'AGIATO oste, FRULLA oste, PEDANTE, FABRIZIO, STRAGUALCIA. AGIATO. Oh gentili uomini! Questa è l'ostaria, se volete alloggiare. Allo «Specchio»! allo «Specchio»! FRULLA. Oh! Voi siate i ben venuti. Io v'ho pure alloggiati altre volte. Non vi ricorda del vostro Frulla? Entrate qua dentro, ove alloggiano tutti e' par vostri. AGIATO. Venite a star con me.

AGIATO. E fate a mio modo, se volete star bene. Volete che si dica che voi siate alloggiati al «Matto»? FRULLA. È cento mila volte meglio il mio «Matto» che non è il tuo «Specchio». PEDANTE. Speculum prudentia significat iusta illud nostri Catonis «Nosce teipsum». Intendi, Fabrizio? FABRIZIO. Intendo. FRULLA. Veggasi chi ha piú osti: o tu o io. AGIATO. Veggasi dove van piú uomini da bene.

Meglio alloggiati i senatori, nel grazioso teatro edificato da Luigi XV per la signora di Pompadour, che morì cionondimeno senza vederlo finito.

Il segretario accorse con una letterina, che Mario appena ebbe forza di leggere: Ma che fai? dove sei? appena giunti a Bologna, mi misi d'accordo con l'albergatore, perchè dicesse che tu eri andato a Firenze per ventiquattr'ore. Non abbiamo passato che una notte a Bologna. Spirate le ventiquattr'ore, Giacinta volle partire per Firenze. Vieni, ci troverai alloggiati, all'Hôtel Washington.