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Aggiornato: 25 giugno 2025
ALFONSO SELLA, nei «Rend. R. Acc. dei Lincei» del 18 gennaio 1891. PORRO, nel «Boll. C. A. I.» vol. XXIV, pag. 121. Annales de l'Observatoire météorologique du Mont-Blanc, Paris 1893, vol. I, prefazione. «Riv. Mens. C. A. I.» vol. IX, pag. 115. Vedi pure «Zeitschr. d. Deutsch. u. Oesterr. Alpenverein» XX. «Nature» 16 maggio 1895. Riferisco qui una interessante relazione trasmessami dal dott.
Balzac, i due Dumas, Eugenio Sue, Giorgio Sand, Alfonso Karr, Victor Hugo, Gauthier, Dikens, Féval.... Quanti nomi di romanzieri, di drammaturgi, di poeti, i cui volumi a mala pena si conterrebbero nel vasto salotto dove io sto scrivendo!
Non hai notata quella stampa che ho nella mia camera? Giana. Quale? Mortella. Quella dove la duchessa di Bisceglie si lava le mani. Giana. Non ricordo. Mortella. Si lava le mani in un bacile, con le braccia nude sino al gomito, dopo aver preparato per Alfonso l’acquetta perugina. Giana. Sei strana, Mortella. Mortella.
Notiamo dunque che la Sacra Penitenzieria: 1.° suppone che l'azione del marito il quale fa abuso del matrimonio, è azione per sè stessa mortalmente cattiva; 2° ammette che la norma indicata da S. Alfonso de' Liguori è prudente, e che i confessori la possono tranquillamente adottare.
Fra il gran tumulto della vita parigina, Alfonso Daudet ha continuamente la nostalgia del suo mezzogiorno. La nebbia che l
Coloro che hanno avuto la fortuna di gustare la conversazione famigliare di Alfonso Daudet dicono che par di riudirne la voce durante la lettura dei suoi libri. Quello stile spezzato, di scorcio scintillante di immagini, riboccante di esclamazioni, di apostrofi, di tutte le figure che la rettorica ha enumerate e che l
Un giovane di 24 anni Alfonso Du..., figlio d'agiata famiglia, aveva abbracciato la carriera di commerciante. Primo commesso di una delle principali case della capitale, era ben veduto da tutti, perchè amato e stimato da' suoi superiori e da quelli a lui sottoposti.
Tranne il dormire, facevano tutto in comune. Parlo di due vecchi procuratori Lucio Paglia e Alfonso Errera i quali avevano saputo mettere da parte un bel po' di quattrini, tanto da godersi, nella pace beata dell'ozio, il resto della loro esistenza.
Di quel marchese Alfonso il primo è figlio, il qual tratto dal Negro negli aguati, vedeste il terren far di sé vermiglio. Vedete quante volte son cacciati d'Italia i Franchi pel costui consiglio. L'altro di sì benigno e lieto aspetto il Vasto signoreggia, e Alfonso è detto.
CHIALA L., Alfonso Lamarmora, commemorazione, Firenze, Barbèra, 1879, p.24 e sg.
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