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Aggiornato: 18 maggio 2025
Ella lo guardò, senza poter dire una parola, colle guance fatte vermiglie, restando immobile al suo posto. La stanza ora era inondata di luce. Dalle finestre spalancate l'aria mattinale entrava con una fragranza balsamica di campagna. Le tende un po' ingiallite del vecchio letto in fondo all'alcova si agitavano lievemente.
Frattanto, l'Albani colla sua donna al braccio tentava allontanarsi da quel luogo facendosi largo colla voce e col manico della mazza. Il palazzo di cristallo era quasi demolito. Un migliaio di essere umani si agitavano ignudi fra le rovine di quel piccolo mondo sotterraneo, spauriti dalla folla, rifuggenti da ogni carezza, emettendo grida selvaggie.
Le notizie di quella misteriosa malattia lo agitavano, lo spingevano a ripensare tutti i particolari della scena di quel giorno; e di mano in mano che gli sembrava di vedersi schiarire davanti agli occhi l'intimo significato degli atti e delle parole di lei, un sordo rimorso lo assaliva, una profonda angoscia lo tormentava.
Vi fu tempo quando le aspirazioni, che più tardi si chiamarono nazionali, si agitavano in embrione nella mente di pochissimi vi fu tempo in cui l'Italia era patria ignorata per la massima parte degli Italiani. Ciò che per l'Italia, ripetasi per la Francia, per la Spagna, per tutte le altre nazioni. Da noi si diceva: milanesi, bergamaschi, lucchesi, aretini, faentini e via via.
Nascosi il volto nel guanciale, e, dopo una breve lotta co' laboriosi pensieri che mi si agitavano, sebbene affievoliti, nella mente, il sonno la vinse. Mi risvegliai alle dieci, cogli occhi riposati e la mente tranquilla. Tuttavia ero ancora un po' assonnato, e dinanzi a quella prepotente esigenza fisica tacque l'impazienza del desiderio morale, e sonnecchiai fino alle dieci e mezzo.
Amore e sdegno risvegliarono la mia musa; il miraggio della gloria ritornò a inebbriarmi, i sogni teatrali di Milano vennero nuovamente a cullare le mie speranze, ripresi la tragedia, ispirato dalle diverse passioni che mi agitavano l'anima innamorata e sdegnosa.
I moscherini e i piccoli ragni si agitavano fra le pianticelle in cerca di nutrimento. Dappertutto un gran moto, una gran gioia, una gran festa nell'assalirsi, nello schermirsi, nel divorarsi a vicenda. Apriletta si arrestava tratto tratto a contemplare quegli episodii della distruzione e della morte, dai quali perpetuamente si genera e si mantiene la vita dell'universo.
Invano le colline s'indoravano per lui al primo raggio del sole; invano i rosolacci disposti a gruppi, a manipoli, a file serrate, agitavano i calici scarlatti sui ciglioni dei prati; invano le monacucce facevano pompa degli steli diritti e dei fiori incarnatini in mezzo alle spighe biondeggianti del grano.
Sentivano che qui, su questa terra lombarda dove moto e trionfo erano cose di popolo, si agitavano le sorti di tutta Italia: che qui in una importantissima parte d'Italia, da parecchî milioni d'uomini generosi, doveva compiersi, con voto libero e meditato, un esperimento forse decisivo sulle vere tendenze, sugli istinti, sui desiderî che fermentano in core alle moltitudini, e ne decideranno la nuova vita.
Marco si assise dinanzi ad una tavola, col capo fra le mani. Per la prima volta in sua vita aveva provato emozioni fortissime, terribili.... ed esse, come per vendicarsi di averle egli sino ad allora sapute evitare, gli facevano sentire tutta la loro forza; lo agitavano; gli destavano in cuore tormenti sconosciuti; rimpianti inutili, e perciò crudeli: l'opprimevano insomma; lo schiacciavano....
Parola Del Giorno
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