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91 Seguia Ruggiero in fretta il Saracino per l'orme ch'apparian ne la via piana, ma non lo giunse prima che vicino con Mandricardo il vide alla fontana. Gi

Risuscitarono l'antico nome d'Italia, e il diedero alla cittá di Corfinio, ove avean fatto centro; e ne restano monete ad irrefragabile monumento, a suggello di quanto dicemmo dell'origine, del nome e della collocazione degli itali primitivi. Ad ogni modo, questa s'apparecchiò nel 95, scoppiò nel 91, fu capitanata pe' romani da Mario e Silla principalmente, per gl'italici da Caio Papio.

³²⁷ Mongitore, Istoria del monastero dei Sett’Angeli, cap. VII, p. 91. Palermo, 1726.

Ricobaldo Ferrarese, in Muratori, R. I. S., tom. IX, pag. 142. Francesco Pipino, ibid., cap. 18. Bart. de Neocastro, cap. 88, 89. Francesco Pipino, in Muratori, R. I. S., tom. IX, cap. 18. Giachetto Malespini, cap. 224. Gio. Villani, lib. 7, cap. 96. Epistola di Alfonso a Eduardo, data il 4 gennaio 1289-90, in Rymer, Atti pubblici d'Inghilterra, tom. Bart. de Neocastro, cap. 88, 89, 91.

⁸² Hager, Gemälde von Palermo, pp. 85, 91. Berlin, 1799. E Galt, con particolari del tutto nuovi, raccontava agl’Inglesi che in Palermo gli spettatori più astuti portavano in tasca dei punteruoli, che, entrando in teatro, piantavano dietro le spalliere delle sedie innanzi a loro come per caviglie per appendervi i cappelli. A nessuna donna era permesso sedere in platea.

Riassunto: Dipartimenti 24, divisi in 91 distretti, 344 cantoni, 2155 comuni; popolazione 6,703,200 abitanti; superficie 84,043 miglia quadrate italiane.

Diplomi de' 24 marzo e 24 settembre 1267. Breve del 13 dicembre 1274. Nei Mss. della Bibl. com. di Palermo Q. q. H. 4, fog. 83, 85, 91.

Primo a servirsi della relazione del Verri fu il CUSANI, che nella sua Storia di Milano, vol. VII, p. 91 e segg. ne riferí lunghi estratti: essa fu poi pubblicata con molti errori e lacune nel vol. IV, pp. 445-507 dalle Lettere e scritti inediti di PIETRO e ALESSANDRO VERRI a cura di C. CASATI, Milano, Galli, 1879-81.

91 Rinaldo perdé l'orme in pochi passi del suo destrier, che fe' strano viaggio; ch'andò rivi cercando, arbori e sassi, il più spinoso luogo, il più selvaggio, acciò che da quella ugna si celassi, che cadendo dal ciel gli facea oltraggio. Rinaldo, dopo la fatica vana, ritornò ad aspettarlo alla fontana, 92 se da Gradasso vi fosse condutto, come tra lor dianzi si convenne.

91 Mentre così pensando seco giva, venne in quel che cercava a dar di cozzo; che 'n mezzo de la strada soprarriva dove profondo era cavato un pozzo. Quivi l'armento alla calda ora estiva si ritraea, poi ch'avea pieno il gozzo. Disse Ruggiero: Or proveder bisogna, che non mi facci, o scudo, più vergogna.