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Aggiornato: 19 luglio 2025


²⁷⁶ «Inceppato da ogni parte il commercio, oppressa l’agricoltura da fidecommessi e da vincoli feudali; le nostre pratiche agrarie irremovibili per inveterate usanze ereditarie; ignorati o non applicati i metodi novelli». F. P., Elogio di Niccolò Palmeri; in Palmeri, Somma della Storia di Sicilia, p. VII. Palermo, Meli, 1850.

Il 14 gennajo 1848 io scrivevo al ministro Guizot: «Voi siete travolto oggimai dagli eventi che non potete più prevenire dirigere. Voi siete ancora molto potente, signor ministro; ma noi saremo in ultimo più potenti di voiIl ministro crollava, sorridendo, il capo. Ma dov'era egli in febbrajo? Dicembre 1850.

Nel 17 maggio 1850 il Giornale dei Dibattimenti, dopo avere narrato che una larva bianca compariva alla casa degli Hohenzollen quando stava per succedere a qualche membro di cotesta famiglia alcuna sventura, assicurava correre voce, che nella notte del 10 aprile 1850 la dama bianca era comparsa nel castello di Berlino.

Ma in Genova, quando l'11 giugno 1850, in un pubblico convito, l'avv. Brofferio avventurava parole, che a torto o ragione furono interpretate come favorevoli alla federazione e alla monarchia, un grido unanime gli rispose: Viva Roma, capitale della Repubblica Italiana! Noi non avevamo provocato l'espressione di quella tendenza; ma dovevamo raccoglierla e movere un passo innanzi.

Nel 1849 concludeste il vostro primo messaggio , dicendo: «Saprò meritare la fiducia della Nazione, conservando la costituzione che ho giurata». Nel 1850 , proferiste solennemente questo parole: «Se nella costituzione sono difetti e pericoli, è in potere di voi tutti il torli via. Io solo, vincolato dal mio giuramento, mi sento in dovere di tenermi strettamente nei limiti della medesima».

L'autore di queste memorie, che fu mio amico e letterato di qualche fama, proseguendo il suo viaggio verso l'interno della Germania, morì il venti gennaio 1850, come gli era stato presagito, assassinato da una banda di zingari nelle gole così dette di Giessen presso Freiburgo. Io ho trovate queste pagine tra i suoi molti manoscritti, e le ho pubblicate.

Memorie, Milano, Guigoni, 1861, p. 147. Lo Stato Romano dall'anno 1813 al 1850, II, 358. Brevissimo fu il soggiorno di Garibaldi a Bologna. Andatovi la sera del 10 novembre, ne ripartí la mattina del 12; e come aveva fatto a Firenze, tolse commiato della cittadinanza con un proclama a stampa . Cfr. GARIBALDI G., Epistolario, I, 24.

Poco meno che mezzo secolo addietro, fra il 1850 ed il 1860, le Rogazioni aveano gi

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