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Aggiornato: 30 aprile 2025


Marcantonio può ritenersi come l'ultimo dei Colonna potenti: egli morì a Paliano nel 1584. Dopo di lui le cose cambiarono; i baroni cessarono di guerreggiare col papato ed i loro beni cominciarono ad assottigliarsi a poco a poco, per le vendite a cui furono costretti dai debiti. La gloria di Lepanto era costata loro ben cara; mi diceva Don Vincenzo Colonna, che Marcantonio contribuì a questa guerra con un milione, e che d'allora in poi la famiglia non si era mai più rialzata. Fin dal 1622 vendettero gli antichi possedimenti di Colonna e di Zagarolo, e nel 1630 dovettero vendere Palestrina, ora in possesso dei Barberini. La famiglia venne man mano declinando e per sempre: il ramo di Paliano esiste ancora; il suo capo attualmente è Giovanni Andrea, marito d'Isabella Alvarez di Toledo, ma si è trasferito da Roma a Napoli, residenza abituale dei Colonna. La maggior parte dei loro feudi è pure nel regno di Napoli, avendo Filippo III Colonna (morto nel 1818) posseduto col

Nel 1584, anno in cui Sant'Aubert morì, Francesco di Beauveau, conte di Villefort, prese possesso dell'immensa tenuta chiamata Blangy, situata in Linguadoca, sulle sponde del mare. Queste terre per parecchi secoli avevano appartenuto alla sua famiglia, e gli ritornavano per la morte del marchese di Villeroy suo parente, uomo di carattere austero e di maniere riservatissime. Questa circostanza, unita ai doveri della sua professione, che lo chiamavano spesso alla guerra, aveva impedita ogni specie d'intrinsichezza tra lui ed il conte di Villefort. Si conoscevano poco, ed il conte non seppe la sua morte se non quando ricevè il testamento che lo faceva padrone di Blangy. Non andò a visitare i suoi nuovi possessi se non un anno dopo, e vi passò tutto l'autunno. Si rammentava spesso Blangy co' vivi colori che presta l'immaginazione alla rimembranza dei diletti giovanili. Ne' suoi primi anni, aveva conosciuta la marchesa, e visitato quel soggiorno nell'et

Continue e particolari informazioni sulla guerra di Persia e sulle condizioni di quel regno pervennero al senato colle relazioni ufficiali dei consoli in Soria, Andrea Navagero 1574, e Pietro Michele 1584 , e dei baili Giovanni Soranzo 1576, Paolo Contarini 1583, e Francesco Morosini 1585 . Quest'ultimo ricordava quanto importasse la concordia dei principi cristiani contro la Turchia, che dalle loro diffidenze soltanto traeva la propria forza; e come a farle notabile offesa, modo più facile e più sicuro non v'era che d'irrompere dalla parte della Russia e della Persia, mentre un'armata navale penetrasse nel Bosforo ed attaccasse direttamente i castelli dell'arcipelago «con che poteasi sperar certo di scacciare finalmente i Turchi dall'Europa».

Burleigh, nella sua dichiarazione del 1584, confessa essere stato costume dei tribunali inglesi applicare la torture ai prevenuti; ma che però facevasi con tutta carit

Oltre a queste, dieci altre importantissime relazioni si conservano tuttavia inedite negli archivi di Venezia, cioè: Relazione di Siria del console Andrea Navagero, 1575 » » Pietro Michele, 8 decembre 1584 » » Tommaso Contarini, 11 decembre 1594 » » Alessandro Malipiero, 16 febbraio 1596 » » Giorgio Emo, 12 decembre 1599 » » Vincenzo Dandolo, 27 febbraio 1602 » » Gio.

Ma quale veniva chiamato martello degli eretici, si mostrò singolarmente allorquando i Riformati ottennero si istituisse a Sondrio un collegio, del quale il rettore e tre dei cinque professori fossero calvinisti. Fin dal 1563 si era divisato, poi aperto nel 1584 un collegio, dove si accettassero cattolici e no; e dove naturalmente nessun cattolico andava. Cadde, e allora voleva rinnovarsi.

Sulle sponde della Garonna, nella provincia di Guienna, esisteva nell'anno 1584 il castello di Sant'Aubert: dalle sue finestre scoprivansi i ricchi e fertili paesi della Guienna, che si estendevano lungo il fiume, coronati da boschi, vigne ed oliveti.

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