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S'era saputo che anche quel signore, un conte, il conte Filippo Vagli, il quale frequentava la casa da amico intimo, anch'egli era stato assente da Venezia tutto il tempo ch'era mancata Loredana.... Come s'era saputo? Per quella misteriosa catena di parole e di chiacchiere, che ha talvolta il primo anello in un'alcova e l'ultimo in una bottega.

Dopo la notte trascorsa da Loredana al palazzo Vagli, Filippo aveva trovato e arredato l'appartamento sulle Zattere, di fronte al largo e torpido Canale della Giudecca; aveva persuaso con molta facilit

Clarice dichiarò netto che dopo il conte Vagli, il conte Candriani era il gentiluomo più compito del mondo, forse perchè, invece di far complimenti usuali alla bella amante, egli aveva rivolto la sua galanteria scherzosa alla cantatrice, la quale n'era rimasta ammiratissima. Berto non abusò del privilegio e non si recò mai da Loredana se non accompagnando Filippo.

Il conte Roberto Vagli si sentiva certo meglio di suo nipote Flopi, gettando uno sguardo al passato, benchè la famiglia fosse stata sempre più incline a censurare le mende dei numerosi scapestrati onde s'ornava l'albero genealogico, che non a compensar le gesta dei pochi valorosi i quali avevan compiuto il loro obbligo.

Soperato dunque e vinto finalmente dal fugace desio, vágli impetuoso drieto, dovunque la falsa incantatrice, losingando, a in guisa di calamita lo smarrito animo tira, passando tutta fiata per sogni, chimere ed amorose favole, quali sono le «fizzioni macaronesche», come gli appellano, di Merlino, li sonetti, ed altre assai vane frascuzze, per signar il tempo da la giovenezza inutilmente trapassato, in fin che poi nel laberinto di qualche travaglio si ritrova essere: cosa che 'l piú de le volte dopo gli piaceri sòle a gli gioveni accascare.

Dal tono, Filippo sentì che si trattava d'un argomento inusitato, e aspettò. Volevo chiederti quante sono a Venezia le contesse Vagli. Non capisco, disse Filippo, guardando stupito lo zio.

Berto Candriani stava per seguirlo a distanza e per gustar le altre presentazioni, ma vide entrare in quel punto Filippo Vagli, e gli corse incontro. Filippo lo guardò interrogativamente. C'è Milan, annunziò Berto. C'è gi

Zio di Filippo, il conte Roberto Vagli, noiato, stanco, indifferente, si occupava poco degli affari altrui, e punto di ciò che faceva il nipote. Egli trovava tutto possibile, tutto giusto, tutto bene, purchè non gli si desse noia e non lo si disturbasse nelle sue abitudini.... Col libro in mano, un romanzo inglese, si volse ancora a Filippo: Ti fermi all'Albergo Reale? domandò.

Queste alternative, così notevoli che si sarebbe detto che due caratteri albergassero nello stesso corpo, non erano sfuggite all'occhio degli amici; e specialmente tra i più giovani, una simpatia silenziosa s'era formata per Filippo Vagli.

Fu il conte Vagli di poi alla battaglia di San Martino con quegli squadroni d'Aosta, di Saluzzo e d'Alessandria, che sciabolando ripetutamente il nemico, l'obbligarono a ripiegare verso Pozzolengo.