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Egli aveva una faccia perfettamente insignificante, floscia, avvizzita, sbasita, tra il giallognolo ed il livido, e la teneva così con gran cura tutto l'anno. Guai se alcuno avesse potuto sospettare di lui che la notte dianzi egli fosse andato a casa a dormire come un bravo figliuolo non ubbriaco, o non fosse uscito da poco da un'orgia, da una bisca o da un bordello. La sua ambizione era tutta !

Io mi prostro!... In un'orgia di visioni S'accascia la brïaca fantasia.... Veggo mari di sangue, e templi, e troni Accatastati, e altari, e deliranti Moltitudini, e donne, e bare, e fiori, E spade luccicanti.... E tutta questa baräonda vola Dinanzi agli occhi della mente mia; S'apre ogni bocca e non dice parola; Batte ogni piede ed un fruscìo non s'ode; E, in fondo a un bujo ciel, senza fragori, Ogni folgore esplode.

Un'orgia un poco più spinta delle altre, rispose Leonardo mettendosi a sedere. Molto selvaggiume, molti tartuffi, e molto vino di varie qualit

Giù v'è un delirio, un'orgia Di sangue e di carname; Polpe squarciate e muscoli Ornati di fogliame, Bestie sgozzate e viscere Ancora palpitanti, E rosse man fumanti, E gocciolanti acciar! Lungi da me l'orribile Tripudio dei macelli, Ove le fronti pallide Di pecore e vitelli, Trofëo spaventevole, Col livid'occhio spento, Mandandomi un lamento, Mi possono guardar!

Era stata un'orgia più bieca e più cupa della prima: e tuttavia non m'aveva saziato. «Forse pensavo la vita è troppo breve, per votare intera la coppaMa intanto un vago senso di malessere aveva incominciato inavvertito a strisciare e pesare dentro di me.

Oh! i caffè-concerti della mia giovinezza, dove trascinavo la mia Anima barcollante, come si trascina, appeso al braccio, dopo un'orgia un amico briaco fradicio, per coricarlo su un qualche divano!... Ci sedevamo a un tavolino, io e la mia Anima, a notte inoltrata, per aspettar la Gioia, e sentivamo piegarcisi le ginocchia, oppressi dal peso di un'infinita tristezza, forse millenaria!

Mutati i lauri in pampini. Nuda dal capo ai piedi, A mense interminabili Volle Eterie e Cinedi; E, brïaca, in un'orgia, Di vino e di deliri, Cadde dai drappi assiri Sul pavimento d'or. Fra i bianchi intercolonnii Ella era ancor sopita, Quando un profeta mistico Venne a chiamarla in vita. Ei la coprì col ruvido Manto, le diè una croce, E colla blanda voce Le favellò d'amor.

Si udivano le voci sottili, in falsetto, delle maschere che non volevano farsi riconoscere. Uno stridìo acuto, un urlare incomposto. Lei se ne sgomentò. Tutto questo le pareva una ridda infernale, un'orgia di dannati. Giammai sarebbe discesa laggiù, nella bolgia. Egli verr

Vi basti sapere che sulle spiagge mi pareva o ci pareva di essere usciti da un'orgia di oppio. Eravamo istupiditi dalla notte spaventevole e ci pareva di non avere più sangue nelle gambe. Voi ve n'andrete presto. Ricordatevi del 3414.