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Oltre i grossi baobab dai quali pendono numerosi frutti, vi sono grossissimi alberi che portano frutti simili a lunghe salsicce, assai originali, ed un bellissimo arrampicante di cui il frutto è una zucca a sporgenze acute, una vera bomba Orsini, che da verde passa colla maturanza al rosso e al giallognolo.

La signora Laner pareva quasi una vecchia, nel magnifico abito regalatole da Nora, e che essa si era aggiustato e adattato da . Il suo viso era più giallognolo, più patito, quantunque non fosse mai stata ammalata. Anche la gravidanza che avea deciso il Laner e affrettate le nozze, era stata.... un falso allarme. Dopo successo il matrimonio, i sintomi non si erano più ripetuti.

Da giovinetta, la signora Caterina era bellissima di volto come di persona; allora c'era ancora suo padre, negoziante di generi coloniali, che guadagnava molto; la famiglia viveva benino, e quella bella fanciulla consolava i genitori del cruccio d'avere la primogenita malata, ed invecchiata anzi tempo col suo pallore giallognolo e la sua cuffia. Quando la Caterina ebbe vent'anni, le misero il primo vestito da ballo e la condussero ad una festa. L

S'agitò maggiormente; la voce le si era fatta più forte, un lieve rossore le salì alle guancie e faceva uno strano contrasto col giallognolo della fronte. Abbia pazienza, disse la monaca, mettendole una pezzuola ghiacciata sulla fronte; il piccino dorme. Ma la moribonda s'agitava viepiù.

E i miei occhi si fissavano su quel cranio molle, sparso di crosta lattea, giallognolo, simile a un pezzo di cera segnata nel mezzo da un incavo. Tutte le suture erano visibili. La vena temporale, cerulea, si perdeva sotto la crosta. Guardate! Guardate! La lieve reviviscenza fittizia provocata dall'etere si spegneva. Il rantolo aveva ora un suono particolare.

Egli aveva una faccia perfettamente insignificante, floscia, avvizzita, sbasita, tra il giallognolo ed il livido, e la teneva così con gran cura tutto l'anno. Guai se alcuno avesse potuto sospettare di lui che la notte dianzi egli fosse andato a casa a dormire come un bravo figliuolo non ubbriaco, o non fosse uscito da poco da un'orgia, da una bisca o da un bordello. La sua ambizione era tutta !

Il 77 era il lavandaio. Era alto come un palo telegrafico, secco come il merluzzo e giallognolo come la pelle di un giapponese. Con il suo collo esile, sormontato da una testa poco voluminosa, con le sue braccia lunghe appese alle spalle come cose floscie giù rasente il corpo, con la sua faccia piena di rientrature, pareva uno scheletro ambulante.

La giornata era bella, il tempo mite, la solita nebbia degl'inverni torinesi si lasciava lodevolmente desiderare, e un sole giallognolo mandava di sbieco un raggio fin sulla soglia della farmacia. Figuratevi se con un tempo simile il nostro signor speziale poteva starsene rinchiuso nella sua bottega! La graffiatura del suo naso era accuratamente coperta da un pezzetto di taffet

Non la conoscete? Ma che: l'avrete vista cento volte a spasso per via Roma, con l'ombrellino giallognolo guernito in pizzo di Venezia, o nelle poltrone del Politeama, sorridente sotto un gran cappellone d'una forma singolare, che a lei sola sta bene tanto e non può essere portato che da lei.

Le mani lunghe, deformate, con grossi nodi alla prima falange dell’anulare e del medio, con l’unghia del pollice depressa e violetta, somigliano le mani d’una scimmia decrepita; hanno su ’l dorso le tinte di certi frutti malsani, un misto di roseo, di giallognolo e di turchiniccio; su la palma hanno una laboriosa rete di solchi, e tra dito e dito la pelle escoriata.