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19 Grandine sembran le spesse saette dal muro sopra gli nimici sparte. Il grido insin al ciel paura mette, che fa la nostra e la contraria parte. Ma Carlo un poco ed Agramante aspette; ch'io vo' cantar de l'africano Marte, Rodomonte terribile ed orrendo, che va per mezzo la citt

Io non capii qual fosse lo stupendo Argomentar di quegl'ingegni acuti, E meditai, tuttodì il comprendo. Alla luce del Bel mi sembran muti, Se stiman colpa o ignobilt

Che peccato mortale d'aver rovinata questa grazia di Dio, con tutti questi pizzi che son così belli! sembran fatti col fiato. Se avessi anche un vestito degno di lei... ma ora penso che ci abbiamo una buona coperta di lana. Gesummio, sto povero cappellino! par stato sotto i piedi della vacca.

Il vento solleva e travolge grani di sabbia mostruosi, che sembran spicchi di stelle!... Furono dunque infranti degli astri incandescenti per innalzare una scogliera insuperabile d'oro davanti alla nave del Dio?... Giulia! Fiore carnale! Non dormir, Giulia mia!

di biasimo, ma di lode mi sembran degni coloro, pochi pur troppo, i quali sanno fare buon pro degli insegnamenti dati dalla sperienza o dallo spettacolo di grandi eventi. Del resto, le due edizioni sono , facili ad aversi alle mani da chiunque voglia comparare, giudicare o biasimare. Io abbandono il mio libro e me stesso a' miei critici nemici od amici.

Una rondin traversa il ciel di rosa, L’umide foglie sembran dïamanti; Brillan gl’insetti nell’erba muscosa, Ringiovanisce il pian; Guarda che luce, che festa, che incanti... Dio non esiste invan!...

Un'altra volta si tratta di cosa ben più grave. La signora è molto bella e giovane e ad ogni passo semina desiderii e accende scintille. Un amico di casa ha raccolto tutto un fascio di desiderii e su lui sembran cadute tutte quante quelle scintille.

La larghezza della strada lo separava dai giardini pubblici, quel vasto campo a cui le piante giovanissime non hanno ombra da dare, ma che promettono da qui a dieci anni tutte le bellezze della botanica, meno il profumo dei fiori che sembran banditi per sempre.

Il Tempo!... Il triste scettico; L'êra, l'anno e l'istante; L'orco che mangia i popoli; L'impassibil quadrante; La sfinge inaccessibile; Il mistico serpente, Che afferra, eterno circolo, La sua coda col dente. In un nembo di polvere Cadon le vecchie mura; Sembran côlte le tegole Da un'orrenda paura; Ed i balconi, vedovi D'imposte e senza vetri, Sovra i passanti guardano Come occhiaje di spetri.

Veduti i giocatori dell’altre nazioni In paragone, questi, mi sembran cordoni⁴⁴. ⁴⁴ G. Lanza e Branciforti, Diario cit. E fa la rassegna minuta, particolareggiata di essi, che sono appunto quelli dianzi ricordati.