United States or Curaçao ? Vote for the TOP Country of the Week !


Se d'ogni cosa che si è fatta, o si sta per fare fosse costume di cercar le ragioni, si troverebbe alla stretta dei conti che queste ragioni si restringono a poche, e non tutte sufficienti, come le voleva il Rosmini. Io, per esempio, son venuto a Parigi senza un vero perchè, senza un bricciolo d'interesse, o la scusa di una grande curiosit

Don Giovanni avrebbe dovuto essere uno di questi legionari. Nella sua gioventù due illustri sacerdoti riempivano l'Italia del loro nome, Gioberti e Rosmini: entrambi eminenti filosofi, l'uno più eloquente, l'altro più dotto.

Castelli in aria le opere di Genovesi, di Romagnosi, di Galluppi, di Verri, di Beccaria, di Micali, di Amari, di Vannucci, di Gioberti, di Rosmini, di De Sanctis, di Giuseppe Ferrari, di Cattaneo, e lasciamone tanti altri, e lasciamo i puri e grandi artisti, che rifulgono come stelle, e tutti li ammirano?

L'uno e l'altro, anche, segnano un arresto nella rinascita della coscienza italiana. Poichè le generazioni rivoluzionarie del secolo scorso furono profondamente ed intensamente religiose. I cattolici, da Parini a Manzoni a Rosmini a Gioberti a Tommaseo a Mamiani, avevano incominciato a rifarsi un loro cattolicismo liberale o romantico, in contrasto, sotto molti aspetti, con quello della Chiesa di Roma; e frutto immediato e felice di questo cattolicismo fu la lotta contro di quella per l'abolizione dei suoi privilegi medioevali e per la soppressione del potere temporale. Gli altri e basti nominarne uno: Mazzini per lo stesso loro idealismo intenso ardente operoso, per l'ampiezza della loro visione, che mirava a tutto un rinnovamento umano, per l'agitare che fecero elementi e motivi e tradizioni religiose (attinte dal classicismo e dal Medio Evo) cercarono egualmente di spronare ed elevare gli animi ad una religiosit

Così l'Imbonati che ebbe per discepolo il Manzoni, aveva avuto per maestro il Parini. Il Manzoni stesso dovea avere per maestro un Monti, per amici un Foscolo ed un Fauriel, un Rosmini ed un Grossi, per critico un Goethe, per genero un Azeglio, per discepolo ideale un Giusti!

Ci fu introduttore in casa Manzoni il Rosmini, giovanissimo allora, ed il quale avevo conosciuto per mezzo di un assai colto e gentil veneziano, per nome Antonio Papadopoli. I Promessi Sposi erano usciti in luce pochi prima, ed io li avevo divorati con un piacere infinito, tanto più poi in quanto che m'avevo sott'occhio i luoghi, dei quali parla quel mirabile libro.

Gioberti doveva poi tuffarsi nella politica per uscirne più grande tra l'urlo feroce di partiti nemici momentaneamente d'accordo nel maledirlo: Rosmini, compita l'opera enorme, isolato dalla diffidenza del clero, colpito dalla riprovazione di Roma, si spense più tardi nel silenzio tranquillo di un lago.

Ho detto che di giornalacci il Paolo non ne vuole in bottega, La più eretica è donna Paola, cioè la Perseveranza, che don Procolo legge volentieri, perchè vi si difende qualche volta il Rosmini. C'è l'Osservatore Cattolico la Gara degli Indovini e basta.