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Io ho corso, ho divorati i dettagli. Ho fretta di riassumere, perchè desidero di esser corto.

Don Giuseppe era ghiotto dei zuccherini. Un giorno un grosso cartoccio ch'egli nascondeva in un antico forziere che era nella camerata, cadde nelle mani dei nostri compagni. I zuccherini furono spartiti e divorati in un istante. Non s'avea ancora avuto tempo di far sparire l'involto di carta azzurra che li conteneva, che Don Giuseppe capitò fra noi, e dal turbamento cagionato dalla sua presenza e dalla vista della carta azzurra fu avvertito della nostra colpa. Aprì il forziere e conobbe la verit

Così fu dato a Bertolini il nome di Bemolle, che gli rimase per sempre. Bemolle, che era sopratutto compositore, ora non componeva più. Egli fu ben presto uno dei Divorati. Le sue mattinate erano prese dal Professore. I suoi pomeriggi egli li diede ad Anne-Marie. Arrivava ogni giorno, dopo colazione, e senza dir nulla si metteva al pianoforte.

Perdono, padrona, non mi ricordava più che... Basta così, parliamo invece di qualche cosa di meglio. Credi tu che tutti i Sennaresi siano stati divorati? Non ho veduto alcuno ritornare a galla, ho udito alcun grido d'aiuto dopo il primo assalto dei coccodrilli. Non bisogna contare più su di loro. Sta bene, disse freddamente l'almea. Non conteremo che sulle nostre forze.

Temo che per noi la sia finita. No, finita! esclamò Fathma con veemenza. Sono ancora troppo forte per arrendermi. Ma che volete fare? Non sappiamo più su di chi contare ora che tutti sono stati divorati. Ho dei terribili presentimenti che mi fanno perdere quel po' di coraggio che ancora mi resta. Se tu hai dei presentimenti devi scacciarli, Omar.

Ci fu introduttore in casa Manzoni il Rosmini, giovanissimo allora, ed il quale avevo conosciuto per mezzo di un assai colto e gentil veneziano, per nome Antonio Papadopoli. I Promessi Sposi erano usciti in luce pochi prima, ed io li avevo divorati con un piacere infinito, tanto più poi in quanto che m'avevo sott'occhio i luoghi, dei quali parla quel mirabile libro.

Son macri volti e petti strazïati, Teste coperte di polve e di spine, Sfolgoranti d’amor luci divine, Corpi da interne piaghe divorati. Ed io domando: Ma chi siete voi, Che accennando sfilate a me davanti, E m’arridete, taciti e raggianti, Nella gloria del sol?...

Eccomi immerso nel delirio di amor disperato, ricinto dai lacci della colpa, posso liberarmi; gemo sotto il peso di catena, che non ho balía di spezzare; i miei polsi grondano sangue, ed è invano il dibattermi; acquietati, aspetta il compimento dei tuoi destini, e divorati il cuore.

Partinico fece di più: vedendo i nemici che crudeli eran stati cogli abitanti, ora sbandati e fuggenti, quella popolazione diede loro addosso, e sino le donne trucidarono di quei disgraziati. Miserabile spettacolo! noi trovammo i cadaveri dei soldati Borbonici per le vie divorati dai cani!!!

Muto registro; se no, la politica invade. Prima di uscire da Versaglia, sono andato a salutare un'immagine cara alla mia adolescenza, e probabilmente anche alla vostra. Anche voi, da giovinetti, avrete letti (io li ho divorati senz'altro) i Tre Moschettieri, i Vent'anni dopo, il Visconte di Bragelonne; anche voi avrete fatto raccolta (io ne ho fatto a dirittura una razzìa) di tutti i libri che si riferivano ad Anna d'Austria. Intorno a quella figura di regina, senz'anima, forse, ma non gi