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Le vostre prime pratiche furono volte alla Russia. Naturali tendenze, logica di despota, e non so che ricordi delle conferenze del Kremlino, vi spronavano a quella parte. La Russia non accolse le offerte. Lo Tsar sentiva di non poter fare a fidanza colla vostra parola. I vostri agenti, quasi a legittimarvi con nozze regali, avevano tentato indarno tutte le corti germaniche, in cerca di una sposa per voi. L'Europa dinastica v'era chiusa; la leva della rivoluzione vietata; suicidio l'agitarla contro le Potenze. Però pensaste all'Inghilterra. Vi occorreva tal cosa, che vi additasse ad un tratto partecipe del sodalizio de' poteri legittimi; vi occorreva una conferenza diplomatica, un trattato di pace, al quale apporre, insieme con essi, la vostra firma. Strada alla pace era la guerra; e voi la provocaste. L'Inghilterra v'entrò, renitente, al vostro fianco, ma con animo perfettamente sincero, e mosse il primo passo con fermo proposito di trarne qualche pratico e permanente effetto. Ma volendo voi evitare il risvegliarsi delle nazionali insurrezioni, e fare, ad un tempo, le prime parti nella guerra, sacrificaste per ciò la questione strategica al vostro intento politico. A Riga e a Odessa preferiste la Crimea. Non era ivi pericolo di un moto polacco: e le vostre forze di terra, in un assedio lungamente protratto, doveano, per loro naturale superiorit

La bella mal renitente a te sporse la bocca molle d'ogni dolcezza, onde fu a lungo inebriata poi, lieta di canti, l'aurora del tuo maggio e a lei men triste degli anni brevi il pallido tramonto. "Io te guidai per la superba via e forte in man ti equilibrai la spada della Giustizia un'altra erra dicendo in ton più grave.

È ferma deliberazione dell'anima mia non esservi renitente in cosa alcuna: non mi riterrá muro terra cielo, seguane quel che si voglia; pur che sia insieme con voi, ogni luogo m'è patria, ogni fatica m'è dolce, niun pericolo mi spaventa. E veramente per amor non si denno stimar i pericoli. ATTILIO. Non vorrei, cuor mio, andando cosí di fuori, perder quello che ho in casa.

Ah, ecco un renitente! gridò l'avvocato Emanuel, volgendo gli occhi all'uscio. Il figliuol prodigo! soggiunse il Lorenzini. Ammazziamo il vitello grasso. Sul tardi mordono i mùggini! disse il Giuliani, ripetendo un noto proverbio genovese, tolto a prestanza dai pescatori. Vieni, cantò Marcello Contini, Vieni all'amplesso estremo D'un genitor cadente; Il giudice supremo Ti mandi....

3 Pur, per salvar l'onor, non solamente d'escusa, ma di laude è degno ancora; per salvar, dico, in caso ch'altrimente facendo, biasmo ed ignominia fôra: e se la donna fosse renitente ed ostinata in fargli far dimora, darebbe di indizio e chiaro segno o d'amar poco o d'aver poco ingegno.

Bernardone, dato uno sguardo all'ingiro, non trovando in mezzo a quel denso fumo coloro che dovevano aspettarlo, attraversò la bottega, come persona usata del luogo; e, pigliandosi stretto al braccio il renitente amico, imboccò un usciolino nel fondo, poi da un andito bujo scese per tre scalini in un camerotto dalla vôlta bassa e scalcinata, più somigliante ad una cantina che ad una sala di bigliardo.