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La morte di Ada fu per la contessa Ginevra l'ultimo colpo di scure, che le tagliava alle spalle tutto il passato. Benchè meglio equilibrata della sorella, e gittata nel mezzo di una più larga corrente mondana, la sua vita non era stata fino allora meno passionata ed infelice. Sposando il conte Ramponi, ella aveva in parte ceduto alla propria inesperienza degli uomini e alla volont

Ho voluto dirlo a voi per il primo, mormorò salutandolo graziosamente col capo: verrete stasera? La signora Ginevra Benini, da molti anni vedova del conte Ramponi, non aveva mai avuto figli; sua sorella Ada invece era morta dopo aver dato alla luce la piccola Bice, così mingherlina allora, che nessuno la credette capace di vivere.

Ma non lo decise che una lettera del conte Ramponi, indettato da Ginevra, il quale scriveva facendo molti elogi dell'ingegnere, malgrado il suo fiasco d'America, e promettendo di assistere al matrimonio. Anche l'ambasciatore lo vuole, mormorò il vecchio finalmente: purchè non faccia così cogli altri interessi d'Italia!

La sorella Ginevra sposò il conte Ramponi, e partì per Parigi: fu uno schianto! Dall'America giungevano lettere desolate e febbrili; nulla riusciva all'innamorato, malgrado tutta la sua scienza, fra quel popolo tumultuante nel periodo ancora brutale della prima assisa economica. La lotta era pel danaro, col danaro e nel danaro: nessuna delicatezza di anima, nessuna riserva morale, nessuna incertezza di mezzi era consentita. Bisognava vincere, senza altra fede che nella vittoria, e senza altra piet

Quindi si dimise da ambasciatore per riconquistare in Parlamento il posto di ministro; il conte Ramponi, da lui persuaso, lo seguì barattando la carica di primo segretario d'ambasciata in quella di senatore. Allora la Corte era a Firenze.

Allora essa riportò seco Ada e il babbo a Parigi. Il conte Ramponi, bell'uomo e gran signore perfetto, li accolse colla più premurosa cordialit

Quando Silvio partì per l'America con poche migliaia di lire, l'ultimo sacrificio che lo zio aveva potuto fare per lui, vendendo una casetta rimastagli, Ada confessò alla famiglia il proprio amore; Ginevra, fidanzata al conte Ramponi, addetto d'ambasciata, la sostenne, ma i genitori furono inflessibili. Essi credettero ad un capriccio, che il tempo e la distanza avrebbero vinto. Invece non ne fu nulla. La ragazza, più delicata della sorella, nella quale una ammirabile assennatezza temperava la foga del temperamento generoso, si fissò con eroica costanza nella contemplazione dello sposo lontano, avventuriero dell'amore in quella terra dei racconti prodigiosi e delle più complicate avventure. Ella amava come si sentiva amata, al disopra di tutte le piccinerie della vita comune e dei poco stimabili privilegi di classe. La sua mestizia crebbe di giorno in giorno; lo spettacolo delle compagne, felici nella volgarit

Qualche sera il suo sguardo studiava lungamente il viso della contessa Ginevra, florido e tranquillo nell'ombra dorata del paralume. Aveva ella amato il conte Ramponi, giacchè Bice non avrebbe potuto supporle altri amori? Eppure non lo ricordava più: quel marito era dunque ben morto per lei. Forse i libri mentivano dipingendo l'amore come una tempesta di fiamme, nella quale gli spiriti andavano consunti, mentre invece nella vita quasi tutta la gente aveva tempo d'invecchiare dopo essere passata attraverso molti amori, e spesso a più di un matrimonio. Un'amarezza pessimistica le stringeva quindi il cuore dinanzi a tale immutabile prosaicit

Non avendo piccozza ramponi, neppure bastoni ferrati, non ci rimase altro a fare che di scivolare giù. Il signor S. era giunto ad un punto più favorevole, almeno 5 metri più basso di me, senza che io potessi raggiungerlo, causa la ripidezza delle rocce frapposte; a stento potei ritenere una risata, vedendolo rotolare giù, con gambe e braccia per aria; i suoi effetti svolazzarono di qua e di l