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La fronte e gli occhî di Carlo Pisacane parlavano a prima giunta per lui; la fronte rivelava l'ingegno, gli occhî scintillavano di energia, temperata di dolcezza e d'affetto. Traspariva dalla espressione del volto, dai moti rapidi, non risentiti, dal gesto avventato incerto, dall'insieme della persona, l'indole franca, leale, secura.

Ottobre, 25. Un giorno in Roma, nel 1849, mentr'io era ancora semplice rappresentante del popolo e senza parte nella suprema direzione delle cose, saliva a vedermi un giovane ufficiale napoletano. Era Carlo Pisacane. Mi si presentava senza commendatizie; m'era ignoto di nome e, bench'io ricordassi di averlo alla sfuggita veduto un anno prima fra quel turbinìo d'esuli che la dedizione regia rovesciava da Milano e da tutti i punti di Lombardia sul Canton Ticino, io non sapeva gli studî teorici e pratici, la ferita di palla austriaca che lo aveva tenuto per trenta giorni inchiodato in un letto, i principî politici serbati inconcussi attraverso l'esilio e la povert

C'intendemmo rapidamente con Pisacane, e mi occupai di metterlo in luogo dov'ei potesse rivelare le potenti facolt

Quel riconcentramento, avversato da presidi, deputati e cittadini delle terre poste lungo il confine, sostenuto con ostinazione pari al convincimento da Pisacane e da me, fu cagione che noi potessimo, al primo apparire dei Francesi, raccogliere in Roma le forze.

Giovani del Regno! voi potete compiere una grande missione: e voi dovete compirla, dapprima, perchè in mano vostra sta la salute d'Italia; poi non v'incresca la franca fraterna parola perchè v'è mestieri redimervi dall'accusa che vi dice scaduti e indegni dei vostri padri. Sorgete dunque e smentite l'accusa. Siano vostra parola d'ordine al combattere i nomi di Milano e di Pisacane.

Più dopo, quando i Francesi stavano per aprir la breccia, e le cose alloramai disperate di Francia e l'inerte silenzio di tutta Italia non lasciavano alcuna via di salute visibile, pensai si dovesse convertire l'assedio in una battaglia. La disfatta avrebbe senz'altro accelerato il cadere di Roma; ma una decisiva vittoria ci avrebbe ridato due mesi forse di vita; e ad ogni modo il fatto splendido per e audacissimo, in chi era ridotto agli estremi, avrebbe coronato Roma di nuovo lustro, prezioso, come dissi e sentivo profondamente, per l'avvenire davanti all'Italia. Apersi il mio pensiero a Pisacane ed ei lo accolse lodandolo, e lo tradusse in un disegno pratico che gli dava, s'altri non lo rimutava poco prima dell'esecuzione, tutte le possibili probabilit

Nullo, Chiassi, Mameli, Cozzo, i Cairoli, Pisacane, Fabrizi, Ferraris, Calvi, Masina, Cottabene, Montanelli, Elia , e tanti altri figli tuoi, che diedero la gloriosa vita per il tuo riscatto, a nessun popolo della terra è dato di generarli migliori!

E il sangue di Pisacane e d'Agesilao Milano, il sangue di quanti morirono col nome di Patria sul labbro per suscitarvi ad opre virili, da Milano e Pisacane risalendo fino ai Bandiera, grida a voi degnamente, Italiani di Napoli: sorgete e ribattete da uomini un'accusa che serpeggia crescente per tutta Europa. Siete voi, iniziatori un tempo della lotta italiana, caduti per sempre?

Mosto sentì rimescolarsi, e cangiò colore non al nome di Sant'Andrea, ma a quello di Carlo suo giovine fratello caduto a Calatafimi. Veniamo, altri soggiunse, dalle galere di Favignana. Il 22 luglio del 1857 ci stringeste la mano quando accompagnaste Pisacane a bordo del Cagliari nel porto di Genova, e ci diceste: A rivederci fra poco. Passarono tre anni; ora...

Roselli, generale in capo dell'armi repubblicane e uomo degno di tempi migliori, diede, protestando, la sua dimissione e quella di pressochè tutti gli ufficiali del piccolo esercito; Pisacane la diede con essi, e ripigliò le vie dell'esilio.