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Ben puoi tu dire: <<I' ho fermo 'l disiro si` a colui che volle viver solo e che per salti fu tratto al martiro, ch'io non conosco il pescator ne' Polo>>. Paradiso: Canto XIX Parea dinanzi a me con l'ali aperte la bella image che nel dolce frui liete facevan l'anime conserte; parea ciascuna rubinetto in cui raggio di sole ardesse si` acceso, che ne' miei occhi rifrangesse lui.

Ben puoi tu dire: «I’ ho fermo ’l disiro a colui che volle viver solo e che per salti fu tratto al martiro, ch’io non conosco il pescator Polo». Paradiso · Canto XIX Parea dinanzi a me con l’ali aperte la bella image che nel dolce frui liete facevan l’anime conserte; parea ciascuna rubinetto in cui raggio di sole ardesse acceso, che ne’ miei occhi rifrangesse lui.

«Or quando tu cantasti le crude armi de la doppia trestizia di Giocasta», disse ’l cantor de’ buccolici carmi, «per quello che Clïò teco tasta, non par che ti facesse ancor fedele la fede, sanza qual ben far non basta. Se così è, qual sole o quai candele ti stenebraron , che tu drizzasti poscia di retro al pescator le vele?».

«Or quando tu cantasti le crude armi de la doppia trestizia di Giocasta», disse ’l cantor de’ buccolici carmi, «per quello che Clïò teco tasta, non par che ti facesse ancor fedele la fede, sanza qual ben far non basta. Se così è, qual sole o quai candele ti stenebraron , che tu drizzasti poscia di retro al pescator le vele?».

Saldo negli anni, occulto Ne l'ombra e tutto cinto D'armi e d'insidie, il piè dentro al profondo Petto d'Adamo, il capo agli astri, il grido Ai poli, eterno si tenea l'infido Pescator Galilèo reggere il mondo. Ma come avvien, che, rósa Dai secoli e dal mare, entro il mar crolla A nuovo urto di turbo ispida rupe, Che negra e minacciosa, Riprodotta da l'onda, al navigante Pendea su'l capo, e gli oscurava il core; Tal, pugnato dagli anni e più da questo Eterno flutto del Pensier, che invade Ogni creata cosa, Trema, balena e cade Il doppio soglio a Libert

Ben puoi tu dire: <<I' ho fermo 'l disiro si` a colui che volle viver solo e che per salti fu tratto al martiro, ch'io non conosco il pescator ne' Polo>>. Paradiso: Canto XIX Parea dinanzi a me con l'ali aperte la bella image che nel dolce frui liete facevan l'anime conserte; parea ciascuna rubinetto in cui raggio di sole ardesse si` acceso, che ne' miei occhi rifrangesse lui.

65 Il traditore intanto dar parole fatto gli avea, sin che i cavalli e i fanti vede esser giunti al loco ove gli vuole; da la porta esce poi con altretanti. Come le fere e il bosco cinger suole perito cacciator da tutti i canti; come appresso a Volana i pesci e l'onda con lunga rete il pescator circonda: 66 così per ogni via dal re di Frisa, che quel guerrier non fugga, si provede.

Attraverso le fronde verdeggianti Sereno è il cielo sull'immenso mare, E s'ode l'eco dei remoti canti De' pescator che van per l'onde amare. Ella è vestita di velluto rosso Con ricche trine e gemme rifulgenti; Il suo corpo divin talora è scosso, Rabbrividisce... eppur son dolci i venti,

<<Or quando tu cantasti le crude armi de la doppia trestizia di Giocasta>>, disse 'l cantor de' buccolici carmi, <<per quello che Clio` teco li` tasta, non par che ti facesse ancor fedele la fede, sanza qual ben far non basta. Se cosi` e`, qual sole o quai candele ti stenebraron si`, che tu drizzasti poscia di retro al pescator le vele?>>.

<<Or quando tu cantasti le crude armi de la doppia trestizia di Giocasta>>, disse 'l cantor de' buccolici carmi, <<per quello che Clio` teco li` tasta, non par che ti facesse ancor fedele la fede, sanza qual ben far non basta. Se cosi` e`, qual sole o quai candele ti stenebraron si`, che tu drizzasti poscia di retro al pescator le vele?>>.