United States or Italy ? Vote for the TOP Country of the Week !


Hai voluto pagar, o invittissima donna, la colpa delle mie sciocchezze con la tua morte: il che ha dato a questo core un perpetuo tormento, a questi occhi perpetue lacrime; anzi mi ucciderò con le mie mani, ché veramente mi conosco indegno di piú vivere, infame mostro, senza anima e senza core!

Perchè non istarvene a casa in bruttissimo tempo nella vostra stanza e nel vostro letto ben riscaldato, con al capezzale la vostra Perpetua, che vi somministri una tazza di saporito cioccolate, e vi si mostri in stessa come tutte le Perpetue, un vero ben di Dio di carne e di gentilezze, direbbe uno dei nostri santi bottegai, che hanno la modestia di chiamarsi Uomini di Dio, che vi comunicano la parola di Dio, e che vi mercanteggiano Dio al prezzo che voi volete pagarlo.

Mi pare d'essere alla spiaggia... o no?.... Il mare!... Venite, o poeti, giullari dell'ignoto: venite, o filosofi, perpetue gocce, che non cavant lapidem misterii: sibille, ossessi, dogmatici, pittori, idealisti, realisti, ed ubbriachi... No! nessuno di voi venga: di nessuno ho bisogno per abbuiarmi la mente: è gi

Una grande ombra pesava sul verde e sulla casa, che parevan fatti per le gioie perpetue della vita.

Quali a veder de’ fioretti del melo che del suo pome li angeli fa ghiotti e perpetüe nozze fa nel cielo, Pietro e Giovanni e Iacopo condotti e vinti, ritornaro a la parola da la qual furon maggior sonni rotti, e videro scemata loro scuola così di Moïsè come d’Elia, e al maestro suo cangiata stola;

Marta vegliava a terreno, menando i ferruzzi a fare la calza, e stava tutta orecchi. Ma per tutta la notte non udì nulla mai, salvo che la gatta, la quale aggomitolata sul seggiolone della signora, faceva le sue perpetue fusa.

Quali a veder de' fioretti del melo che del suo pome li angeli fa ghiotti e perpetue nozze fa nel cielo, Pietro e Giovanni e Iacopo condotti e vinti, ritornaro a la parola da la qual furon maggior sonni rotti, e videro scemata loro scuola cosi` di Moise` come d'Elia, e al maestro suo cangiata stola;

Esse conobbero quello che tu medesima potevi conoscere e puoi; cioè che le costoro perpetue operazioni sarebbero ancora dopo la lor ruina ritenitrici eterne del nome loro; cosí come al presente divulgate per tutto il mondo le fanno conoscere a coloro che non le vider giammai.

Li quali versi stati a me mostrati poi piú tempo appresso, e veggendo loro avere avuto luogo per lo caso giá dimostrato, pensando le presenti cose per me scritte, comeché sepoltura non sieno corporale, ma sieno, come quella sarebbe stata, perpetue conservatrici della colui memoria; imaginai non essere sconvenevole quegli aggiugnere a queste cose.

CARIZIA. E noi saremo perpetue serve e conservatrici della vostra salute. EUFRANONE. E noi quando di tanta largitá vi renderemo grazie condegne? DON IGNAZIO. Carissimo padre e nostro zio, vi abbiamo tal obligo che la lingua non sa trovar parole per ringraziarvi.