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Colui fece un ghigno strano di compiacenza, da disgradarne quel suo compare; e brandendo a mezzo con rapido gesto la grossa canna d'India armata d'un pome di piombo, se la rigirava di sopra il capo, facendo mulinello con certa sua braveria, che scompigliò un poco e fe' bestemmiar fra i denti gli astanti e la bottegaia dal suo banco.

<<Quel dolce pome che per tanti rami cercando va la cura de' mortali, oggi porra` in pace le tue fami>>. Virgilio inverso me queste cotali parole uso`; e mai non furo strenne che fosser di piacere a queste iguali. Tanto voler sopra voler mi venne de l'esser su`, ch'ad ogne passo poi al volo mi sentia crescer le penne.

Quali a veder de’ fioretti del melo che del suo pome li angeli fa ghiotti e perpetüe nozze fa nel cielo, Pietro e Giovanni e Iacopo condotti e vinti, ritornaro a la parola da la qual furon maggior sonni rotti, e videro scemata loro scuola così di Moïsè come d’Elia, e al maestro suo cangiata stola;

52 Cade in tanto dolor, che si dispone allora allora di voler morire: e il pome de la spada in terra pone, che su la punta si volea ferire. Lurcanio che con grande ammirazione avea veduto il duca a me salire, ma non gi

Ond’ ei crollò la fronte e disse: «Come! volenci star di qua?»; indi sorrise come al fanciul si fa ch’è vinto al pome. Poi dentro al foco innanzi mi si mise, pregando Stazio che venisse retro, che pria per lunga strada ci divise. com’ fui dentro, in un bogliente vetro gittato mi sarei per rinfrescarmi, tant’ era ivi lo ’ncendio sanza metro.

Quali a veder de' fioretti del melo che del suo pome li angeli fa ghiotti e perpetue nozze fa nel cielo, Pietro e Giovanni e Iacopo condotti e vinti, ritornaro a la parola da la qual furon maggior sonni rotti, e videro scemata loro scuola cosi` di Moise` come d'Elia, e al maestro suo cangiata stola;

<<Quel dolce pome che per tanti rami cercando va la cura de' mortali, oggi porra` in pace le tue fami>>. Virgilio inverso me queste cotali parole uso`; e mai non furo strenne che fosser di piacere a queste iguali. Tanto voler sopra voler mi venne de l'esser su`, ch'ad ogne passo poi al volo mi sentia crescer le penne.

Quali a veder de' fioretti del melo che del suo pome li angeli fa ghiotti e perpetue nozze fa nel cielo, Pietro e Giovanni e Iacopo condotti e vinti, ritornaro a la parola da la qual furon maggior sonni rotti, e videro scemata loro scuola cosi` di Moise` come d'Elia, e al maestro suo cangiata stola;

Ma l'ambizione dello zio padrino non fu soddisfatta da queste aspirazioni d'Antoniuccio alla grandezza. Meglio che il bastone a grosso pome d'argento gliene parve il codice a legatura di pelle: meglio che la montura e la sciabola, la toga nera ed il bavero, e disse al nipote in tono di sentenza irrevocabile: Tu non sarai tamburo, ma avvocato. Antonio vi si rassegnò.

Ond’ ei crollò la fronte e disse: «Come! volenci star di qua?»; indi sorrise come al fanciul si fa ch’è vinto al pome. Poi dentro al foco innanzi mi si mise, pregando Stazio che venisse retro, che pria per lunga strada ci divise. com’ fui dentro, in un bogliente vetro gittato mi sarei per rinfrescarmi, tant’ era ivi lo ’ncendio sanza metro.