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E poichè sono a parlar di botteghe, entriamo in una bottega da tabaccaio, a vedere che c'è di diverso dalle nostre. In Spagna, all'infuori dei cigarritos e degli Avana, che si vendono in botteghe a parte, non si fumano altri sigari che i così detti di tres cuartos (un po' meno di tre soldi), della forma dei nostri sigari romani, un po' più grossi, squisitissimi o cattivissimi, secondo la fattura, che è un po' trasandata. Gli avventori abituali, che in spagnuolo si chiamano col curiosissimo nome di parroquianos, pagando qualcosa di più si fan dare i sigari escogidos (scelti); i buongustai raffinati, aggiungendo ancora il contentino alla giunta, ottengono los escogidos de los escogidos, i scelti dei scelti. Sul banco v'è un piattino con una spugnetta intrisa nell'acqua per inumidire i francobolli, senza quella seccatura di star a leccare; e in un canto una cassetta per le lettere e per le stampe. La prima volta che s'entra in una di queste botteghe, specie quando c'è molta gente, vien da ridere a veder quei tre o quattro che vendono, sbatter le monete sul banco in maniera da farsele saltare fin sopra la testa, e coglierle in aria, con un gesto da giocatori di bussolotti; e fan così da per tutto per accertarsi col suono che le monete sian buone, poichè ne corron moltissime false. La moneta più usuale è il real, che vale poco più di cinque soldi nostri; quattro reales fanno una peceta, cinque pecetas un duro, che equivale al nostro scudo di buona memoria, aggiuntovi ventisei centesimi; cinque scudi fanno un doblon de Isabel, d'oro. Il popolo fa i suoi conti a reales. Il reale si divide in otto cuartos, o diciassette ochavos, o trentaquattro maravedis; monete dei mori, che han perduta quasi la forma primitiva, e rassomigliano a bottoni schiacciati piuttosto che a monete. Il Portogallo pure ha una unit

Il torero, che al primo vedermi, aveva corrugato la fronte, si rasserenò, mi disse l'ora della partenza, sedette, ed entrò amichevolmente in conversazione. Io gli domandai notizie dell'ultima corrida che s'era fatta a Cordova; era un banderillero, mi raccontò per filo e per segno le vicende della giornata. La ragazza, in quel frattempo, coglieva dei fiori nei vasi del patio. Terminai la mia colazione, offersi un bicchier di Malaga al torero, feci un brindisi al felice piantamento di tutte le sue banderillas avvenire, pagai lo scotto (tres pecetas, c'eran compresi i begli occhi, si capisce), e poi, fatto muso franco, anche per dissipare fin l'ombra d'un sospetto nell'anima del mio formidabile rivale, dissi alla ragazza: "Señorita! A chi parte non si nega nulla; io, per lei, sono come un moribondo, non mi rivedr

Ognuno disse subito a chi lo voleva e a chi non lo voleva sapere, chi egli era, quant'anni aveva, che cosa faceva, dove andava, e qualcuno anche quante amanti aveva avute e quante pecetas portava nella borsa. Io fui preso per un cantante, e non è strano per chi pensi che in Spagna il popolo crede che tre quarti degl'Italiani campino cantando o ballando o recitando.