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Una sera erano a Mondrone.... Il principe si trovava nella camera di Enrica. Aveano fatto un pranzo succulento, il principe aveva bevuto più dell'usato. S'erano dati a leggere poesie d'amore: aveano corso insieme tre pagine d'un romanzo, in cui si descriveva a vivi colori la felicit

Mutai, in varii anni, parecchi padroni; e, a poco a poco, sono arrivato qui.... Si versò un altro bicchierino. Come si stava bene a Mondrone, ve ne ricordate? A Roberto batteva il cuore con veemenza. Quanti cambiamenti sono avvenuti.... Il duca è morto.... La sua figlia Enrica ha sposato il principe Gorreso di Caprenne.... E abita Napoli.... Si parla molto di lei.... In qual modo?

In uno de' più bei palazzi della via di Toledo abitava la principessa Enrica Gorreso di Caprenne. La figlia del duca di Mondrone avea sposato da circa undici anni il principe, che le facea la corte nel periodo di tempo in cui ella accusava Roberto e compariva dinanzi a' giudici per deporre contro di lui.

Giorni innanzi, egli avea recato un altro colpo tremendo alle condizioni finanziarie della principessa. Le speculazioni in cui l'aveva allettata per mezzo del suo giovane commesso, andate a male, essa dovea pagare di nuovo grosse somme e vi s'era regolarmente obbligata. Tutta la tenuta di Mondrone ormai non le apparteneva più. Il principe trovò sul tavolino della sua camera varie lettere.

Fu aperto l'uscio del salotto attiguo: e un servitore, con un passo accelerato, rosso in volto, ansante, venne ad annunziare alla principessa che era arrivato l'intendente della tenuta di Mondrone e domandava di parlarle.

E su tali argomenti si parlava anche nel salotto, ove il marchese Piero, Diana e il Venosa aspettavano la principessa, si accorgeano del tempo che passava. Diana stava attentissima: non perdeva una sillaba. Il marchese Piero insisteva nel dire che la famiglia degli Jannacone avea voluto tribolare in ogni modo i duchi di Mondrone e la loro gente.

Andò a indossare un bell'abito di seta nera e tenne intanto la principessa ad aspettarla, come s'ella fosse un'altra signora. Enrica avea riconosciuto il bel guardacaccia di Mondrone: e gli avea subito dato un'occhiata, che avea lasciato perplesso quell'uomo assai risoluto e assai vizioso.

Che fai tu qui? le domandò altezzosa la principessa. Sono al servizio dell'abate Perricone, rispose l'altra con protervia. L'abate Perricone era il prete che officiava nella cappella del parco, e che reggea la parrocchia di Mondrone con virtù esemplare.

, ; io sono, caro amico, in penosi imbarazzi.... Ho fatto far nuovi lavori qui nella tenuta di Mondrone: ho anticipato somme.... mi sono rovinata. I miei creditori non mi lasciano pace.... E ho speso molto anche per prepararvi una sorpresa. E qual sorpresa? sfuggì detto al principe. Una grandissima sorpresa.... Ma, dunque? Mi occorre una somma.... e tu devi prestarmela.

Sapete che il duca di Mondrone gli lasciò buona parte del suo patrimonio.... Dovea aver egli posto tal condizione.... Vendè allora il suo nome: oggi vende il suo onore.... Ma che dite? domandò don Silvio Antella.