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Di più colla vendita del resto la buona donna vede ricompensate le cure e le fatiche sue di un anno ricevendo dal macellaio, le trenta, le quaranta lire, che costituiscono la grande risorsa della famiglia, e colle quali provvede quasi sempre ai vestiti.

Il macellaio intendeva benone; ma dalla sua mole uscirono subito certi lamenti tenui, frammezzati di piccioli gridi da far piet

E quando gli parlò dell'innamoramento di Gerolamo per la figlia del notaio Cipolla, vide che la cosa non era difficilissima come aveva creduto. Solamente il macellaio si ribellava a andar in persona a chiedere la mano per suo figlio; diceva di non aver fatto mai cose simili; venisse invece l'altro da lui, e risponderebbe di .

E pensare che l'architetto, che fu poi suo suocero, non voleva da principio accordargli la figliuola perchè non era che un pittore di bestie; e che il suo celebre toro fu fatto, se si sta alla tradizione, per servir d'insegna alla bottega d'un macellaio, e venduto per 1260 lire!

Fortunatamente, della seconda causa che lo aveva spinto in casa dell'ufficiale giudiziario, egli non aveva fiatato, perchè sapere bisognoso d'una somma relativamente tenue, il faro della pittura lombarda, non gli aggiunge luce decoro; Giusto accomoderebbe forse il proprio negozio con l'altro parente macellaio, e non riuscendo nemmanco con lui piglierebbe la risoluzione di trasportare in Svizzera il Cenacolo incominciato e gli altri bozzetti, accomiatandosi con una bella lettera dall'agente delle imposte.

Metilde gli si avvicinò, gli appoggiò una mano sulla fronte, e piansero insieme. La signora Emilia si ritirava scuotendo la testa, mettendo in moto i ricciolini della fronte, e dimenando i fianchi in aria disinvolta, si affacciava alla finestra, e guardava se il macellaio aveva aperta la bottega, per mandare la Betta a far la spesa.

Ma egli era venuto solamente per conto del figlio del macellaio, e Cristina sua, perfino dinanzi a quell'amore di fanciulla, era rimasta nell'istesso altare, anche lei bellissima, adorata essa sola. E Giusto avendo pensato così, così volle dire. Perchè si affligge tanto? Che cosa le fa tanta pena? Me lo dica.

Dopo molto aspettare, la mole enorme di Bortolo, piegandosi un tantino, passò la porta spalancata. Anche egli, come il prete, domandò quale vento gli avesse portato a casa suo cugino. Il faro della pittura lombarda si spiegò subito; non era stato un vento, ma bensì l'agente delle imposte, perchè egli, lui, per lui, per ciò... intendeva bene il macellaio?

I parenti di Giusto non erano molto prossimi; il più vicino era fratello uterino di suo padre buon anima; lo zio Bortolo aveva fatto il macellaio per vent'anni e s'era messo a riposare dalla macellazione per negoziare i buoi, per il macello, s'intende, che quell'uomo di pasta antica non poteva separarsi, fin che avesse un alito di vita, dalla sua passione.

Il pittore non potè neppure dire il proprio pensiero a Cristina, perchè l'usciere, avendo dovuto andare improvvisamente a Brescia per suoi affari, vi si era fatto accompagnare dalla figliuola. Così Giusto vagò come un'anima in pena intorno alle due fanciulle, una delle quali era sempre assente, l'altra sempre alle prese col figlio del macellaio. Ahi! povera creaturina gentile!