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Io stupivo, riflettevo come mai non si accorgesse della miseria dell'opera sua, che il Lenzi e il Bissi gli analizzavano punto per punto, riducendogliela in minuzzoli, polverizzandola. E non parlo delle sgrammaticature! conchiudeva il Bissi. Sgrammaticature poi! È un po' troppo! egli protestava ridendo. Lo dite per farmi arrabbiare. No; questa volta l'ho imbroccata!

Una sera, qualche settimana prima delle nozze, mia madre ed io, dopo di aver desinato in casa Lenzi con la più affettuosa intimit

E, avanti le nove, m'avviavo verso la casa del Lenzi, col cuore in tumulto, ma come chi vada incontro a inevitabile destino. Il suo studio era al pianterreno. Andavo sempre a cercarlo col

Il Lenzi, studiando diritto, mirava alla deputazione, o alla diplomazia; avrebbe scelto quando fosse arrivato il momento opportuno; non disperava di diventare, un giorno o l'altro, ministro del regno d'Italia. Intanto, per rifarsi dell'aridit

Perchè no? E poi, con quella inattesa proposta mi sentivo quasi liberato dal grave imbarazzo delle ricerche e della scelta. Lenzi era, senza dubbio, sincero. Sarebbe stato capacissimo di darmi un consiglio contrario, di dissuadermi di sposare sua sorella, se glien'avessi manifestato l'intenzione ed egli avesse creduto che quella unione non poteva riuscir bene.

La famiglia è eccellente intervenne il signor Bardi. Ho inteso parlare della signora Lenzi come di persona caritatevolissima e in segreto; il miglior modo di fare il bene. L'avvocato lo conosco un po'.... gli ho procurato qualche cliente l'avvocato è giovane e vuol godersi la vita.... Brava persona però anche lui. Colto, intelligentissimo, sa mettersi avanti e farsi valere.... Dario lo conosce meglio di me.... Dicono che commetta.... delle pazzie, no.... ma qualche scapataggine.... Dio mio! se non le fa ora che è in tempo. Bisogna che la gioventù si sfoghi. Non sapevo che avesse una sorella. Qui ella trover

Avevo ricercato il Lenzi, il Lostini e altri giovani compagni di studi, che furono lietissimi di vedermi entrare, dopo tanti anni di segregazione, nel turbine della vita sociale assieme con loro. Ero stato presentato in varie famiglie, frequentavo riunioni, feste, teatri.

Molti i feriti da questo continuo grandinare di palle; fra i morti ricordansi il Lenzi tenente, Tavolacci, Marucci, Fedeli, pure tenenti, e il capitano Minuto.

Il Lenzi e il Bissi erano due bei giovani: l'uno, biondo, con folti baffi e occhi cilestri, svelto della persona, di modi signorili, che l'accuratezza del vestire faceva spiccare meglio; l'altro, bruno, con occhi nerissimi, vivacissimi, barbetta fina, appuntata, baffetti un po' radi e capelli densi, tagliati a spazzola, sui quali il cappello a larghe tese non era mai calcato, quasi pesasse troppo e impacciasse la spaziosa fronte dentro cui si agitavano tante e tante cose sogni d'arte e lieti fantasmi di avvenire.

Ezio non diede segno di capire, ma si mosse per salutare la bella marchesa Lenzi che montava sul ponte in compagnia di due giovinette sue nipoti e di don Gino Corsi. La Lenzi, che dopo aver divorata tutta la sua parte di felicit