United States or Mauritania ? Vote for the TOP Country of the Week !


Io attendevo da te una parola, come tuo padre e forse assai diversa da quella che attendeva tuo padre. Non me l'hai detta. Perchè, Dario?

Me la inacerbiva peggio il tuo silenzio. Parlami di lei, mi farai bene. Io la sogno ogni notte; non so ancora persuadermi che ci abbia abbandonati!... Ma no, s'interruppe a un tratto, dimentichiamo, Dario; facciamo di tutto per dimenticare. È finita! Non possiamo far altro che trascinarci, stanchi, delusi, pel corso degli anni che ci rimangono a vivere. Siamo gi

Mia madre si fermò su l'uscio, esitante. Aveva su le labbra qualcosa che avrebbe voluto essere un sorriso e che mi parve subito l'anticipazione di tristissimo annunzio. Mamma!... gridai. Fausta sta bene, rispose. E.... feci senza aver forza di proseguire. Rassegnati, Dario!... È una bambina!

Tra quei sassolini ce n'erano dei graziosi, tanto per forma come per colore; alcuni erano piccini, rotondi, lisci, e neri: altri, più grossetti, apparivano screziati di rosso, di verde e di giallo. Carlo domandò a Dario: Lo sai, tu, di dove si levano questi sassolini? No, ma saranno venuti da .

È forse infallibile costui?... riprese. Quand'anche? Voglio sacrificare la mia vita al tuo e al mio sogno! Non me n'importa! Fammi morire così, Dario!... Sarò felice di morire così!... E mi si gettò tra le braccia con un delirio di baci. C'è il signor Lostini mi annunziò il cameriere.

Come era silenziosamente implorante che io mi decidessi ad accettare la generosa offerta della sua vita! Ora, lo capivo, il pudore le impediva di ripetermi le disperate parole: Fammi morire così, Dario! Sarò felice di morire così! Ma c'era nei suoi sguardi, nella sua voce commossa, nelle sue contegnose carezze qualcosa che mi esprimeva mutamente la stessa offerta. Io ero alla tortura.

Ma ella insisteva: Rispondi, Dario: a che scopo? Tu e mia madre, feci cupamente, dovreste lasciarmi covare il mio dolore, non occuparvi di me, tollerarmi se vi riesce. Ho fatto di tutto per nascondervelo. Passer

L'epiteto inaspettato e soprattutto quel lei autorevole, sostituito di punto in bianco al tu, colpirono il povero Dario, il quale guardò dapprima suo fratello con aria indecisa, poi la mamma, poi un cane che abbaiava: e non sapendo far di meglio, proruppe in un dirotto pianto e strillò: Ih! Ih! Io non voglio esser chiamato ignorantello da te! Ih! Ih! La mamma giudicò prudente d'intervenire.

Ora quelle acque, nel loro corso violento, corrodono il terreno, e a un po' per volta, portano via dalle montagne pietre più o meno grosse, alcune delle quali, rotolando sempre e perciò consumandosi, diventano ghiaia, ossia quei minuti sassolini di cui i giardinieri ricoprono lo sterrato dei viali e dei parchi. Ora ho capito benissimo, disse Dario.

Pochi giorni dopo, nel tornare da una passeggiata, Fausta, tutt'a un tratto, a pie' della scala, sentendosi venir meno, si aggrappava al mio braccio, esclamando fiocamente: Oh, Dio!... Dario! E mi si aggravò sul petto. L'alzai di peso e la portai su quasi fosse stata una bambina. Era pallidissima, diaccia. Mia madre non si smarrì al mio grido che chiamava soccorso e a quella vista.