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L'Italia ha fatto conoscere seguitava l'oratore con un crescendo di eloquenza meraviglioso che diede all'Europa i primi e più perfetti modelli delle costituzioni politiche; dal meccanismo complicato e sorprendente della Repubblica di San Marco, agli istituti radicali di Firenze, ove si degradava un cittadino malvagio facendolo nobile e si rimunerava il nobile virtuoso iscrivendolo nell'albo dei lanaiuoli e dei tintori, ove fu ideato e praticato il principio di vera giustizia distributiva sociale, cioè a dire la imposta unica e proporzionata sul capitale.

Il conte di Cavour era l'oratore più logico del Parlamento. Il suo posto è ora a prendere, Buoncompagni è il più linfatico. Ferrari il più largo ed il più paradossale. Ondes-Reggio lo più dottrinario. Brofferio lo più drammatico. Massari il più cortese, il più verboso, e sovente il più vuoto. Mamiani il più amplificatore. Chiaves il meno avvocato fra gli avvocati. De-Blasiis il più ristucchevole. Mancini lo più monotono per dispiacenza di voce. Pisanelli e Conforti li più teatrali. Il Minghetti il più elegante nella forma italiana. Lo più scorretto, ma il più aggressivo e il più pieno di fatti, il mio vicino Mellana. Lo più bisbetico è Boggio, cui annoiano molto i lettori ed i scrittori di giornali. Boggio parla, e chi scrive di qua, chi legge di l

"Signori!... e l'oratore fece un moto istintivo come chi piglia a un tratto una risoluzione, superando scrupoli e rischi. "Signori!... Posso annunziarvelo finalmente! Una delle personalit

Così l'oratore riassumeva il linguaggio degli stranieri sulla patria nostra, linguaggio per verit

Qui l'oratore, con uno squarcio mirabile in cui sono condensate le più belle pagine della nostra storia, diceva che gli stranieri ricordano che l'Italia, erede della civilt

Dopodichè, l'oratore si elevò a un esame sereno e obbiettivo della situazione presente, ne additò i pericoli economici, politici, sociali; le istituzioni insidiate, perfino il concetto dell'unit

Le prediche «sofinite! Non abbiamo bisogno di lezione! L'oratore continua a parlare; ma la sua voce è soffocata dallo strepito della moltitudine. Una voce stentorea si alza al disopra di tutte le voci e fa voltare tutte le facce: La cosa è chiara! L'elenco «nun ce» piace! «Nun volemo» liberali del momento, «nun volemo» liberali d'occasione.... Applausi tonanti.

L'oratore persiano partì da Venezia colle galere di Beiruth, assai soddisfatto e regalato, portando seco oltre alla predetta lettera ducale, braccia venti di panno d'oro da offerirsi in nome della veneta signorìa a Uzunhasan.

L'oratore prosegue: ....In questo recinto che il tempo corrose, ma non distrusse; fra queste mura annerite dai secoli.... Violente interruzioni: Alla questione! L'oratore, levando al cielo lo sguardo e la mano: Io veggo gli archi del Colosseo popolarsi di arcani fantasmi.... Nuovo e più violento scoppio di disapprovazione e di protesta: Alla questione! «Non volemo» prediche!

La disputa minacciava di farsi più grave. Perciò il priore stimò intromettersi. Fratelli, vi prego, lasciamo questa discussione del più e del meno. Voi, padre Anselmo, non interrompete l'oratore e consentite ch'egli dica tutto quello che pensa. Il padre Restituto, dal canto suo, non pensava punto di dare al vocabolo "tentatrice" un significato ingiurioso.