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E così frammischiando il comico al serio, noi andavamo per questi strani quartieri sotto l'occhio vigile della polizia, che non ci perdeva di vista. Con quali cure paterne ci guidavano quei buoni constabili!... con quanta intelligenza ci dirigevano attraverso viuzze impure, cortili oscuri, androni che sembravano senza uscita!... Si capiva che la nostra vita era loro affidata. Ed infatti senza la loro continua sorveglianza, non solamente saremmo stati svaligiati perfino della camicia (domando perdono agli Inglesi di pronunciare questa parola, che qui è di circostanza), ma fors'anche maltrattati, se avessimo voluto difenderci. Le faccie che incontravamo si erano come rabbuiate. Abbeverati d'alcool, i pezzenti di cui percorrevamo le dimore, tornarono a casa a tastoni. Alcuni si coricavano lunghi distesi a' piedi d'un muro, per non più rialzarsi fino al mattino; altri si lasciavano andare sopra un mucchio d'immondizie, dove scomparivano per met

L'accoglienza poco lusinghiera della popolazione, il freddo contegno de' miei ministri, le urla selvaggie dei ribelli, quei crocchi di Denti bianchi che incontravamo ad ogni istante sul nostro passaggio mi facevano venire la pelle anserina, o ciò che si dice più comunemente la pelle di oca, come se la mia sacra epidermide reale fosse stata l'epidermide del più volgare e del più ignobile de' miei sudditi. E tentando di dare come poteva meglio una diversione qualunque alle mie idee, immaginava come le oche debbano trovarsi in uno stato di spavento incessante se quel fenomeno della loro pelle è continuo, e mi sentiva tratto da un sentimento di piet

Ci riuscì alla fine di scansare i branchi dei bufali e dei tori e quando ne incontravamo qualcuno in ritardo ci arrestavamo e restavamo silenziosi e tranquilli finchè non fosse passato e dopo aver superato rivi, fossi e siepi, sboccammo finalmente di nuovo sulla spiaggia e ci fermammo per riposarci piacevolmente all'ombra di un muro, cui era addossato uno steccato destinato a racchiudere una mandra.

Incontravamo più sovente che nei giorni innanzi, armenti, cavalli, cammelli, brigatelle d'arabi. Lontano, dinanzi a noi, si stendeva una catena di monti d'un color cenerino delicatissimo, e a mezza distanza, fra i monti e la carovana, biancheggiavano due cube, la prima illuminata dal sole, la seconda, visibile appena.

Lungo il cammino noi incontravamo dei viaggiatori, i quali ne facevano parte delle loro provvigioni. L'Ascolana era prostrata di forze. Il nostro vecchio compagno più volte era caduto nel mezzo della via colla disperazione della stanchezza. Quando piacque a Dio, giungemmo a Monte Rotondo, grossa borgata a quindici miglia da Roma. Le nostre finanze erano ridotte all'estremo.

E ben mi ricordo di quando, a Milano, ci incontravamo in certi strani luoghi: tu mi guardavi di sotto in su e ti sforzavi a stare in sul grave: ma qualche volta ci siam stretta la mano da buoni amici, e mentre io metteva il labbro sul tuo recente, tu lodavi il mio oltrepò.... Se hai buona memoria te ne devi ricordare.

In queste passeggiate non incontravamo che pochissima gente: per lo più arabi a piedi, che ci passavano accanto senza quasi guardarci, e qualchevolta un moro a cavallo, che doveva essere un personaggio importante o per denaro o per carica, accompagnato da un drappello di servi armati, il quale, passando, ci lanciava uno sguardo sprezzante. Le donne s'imbacuccavano con maggior cura che in citt

Dopo aver cenato nel restaurant, quella sera andammo a sederci a poppa, sul ponte, a guardare i lumi delle case tremolanti lungo le rive, ad ascoltare i fischi dei vapori che incontravamo. Con tanto passaggio di vapori in questi paraggi dissi a Giorgio devono essere facili le collisioni, quando c'è la nebbia.