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Da qualunque lato tu consideri la mente di Dante, trovi in essa ridotto a realtá l'ideale del vero poeta. L'originalitá è un bisogno per lui: è l'esuberanza delle sue forze intellettuali, che sempre gliela comanda. E fino in quei momenti, ne' quali vorrebbe farsi credere imitatore d'altri poeti, egli smentisce col fatto la propria asserzione.

Ora, Bonifazio VIII italiano, ma da principio tutto guelfo, esagerato, tutto francese, e poscia tutto contrario, e non solo imitatore inopportuno, ma, se sia lecito dire, caricatura di Gregorio VII incominciò la serie de' papi men buoni o cattivi che vedremo poi.

Peggiore, e universal danno recò l'alterazion delle monete, tanto o quanto ben governate dagli Svevi, mentre nella più parte degli stati d'Europa il fisco ne traea grossa entrata; che è a dir le magagnava grossamente . E Carlo, imitatore degli Svevi nel mal solo, seguì in questo gli esempi di fuori, e andò oltre com'ei solea. Fa coniare in Napoli, in luogo degli antichi agostali, carlini e mezzi carlini d'oro, con vocabolo preso dal suo nome e pervenuto infino a questi presenti tempi, del medesimo valore degli agostali, com'affermava, e di metallo purissimo; e nello editto stesso smentiasi, affidando il corso di questo suo conio al terror de' supplizi; perchè comandava con la solita immanit

¹² La casata de’ Sinibuldi si estinse nel 1497. La sua morte fu onorata di compianto dall’istesso illustre suo ammiratore e imitatore, il Petrarca, in quel Sonetto: Piangete, donne, e con voi pianga Amore, . . . . . . . . . . . . Poichè il nostro amoroso messer Cino, Novellamente s’è da noi partito.

Son belle, non lo nego; stanno così bene in un salotto, sopra la spalliera del canapè! Cinquanta centimetri di lunghezza, cinquantamila lire di prezzo, è roba regalata. Dunque, tutti Meissonier; così vuole la moda. Chi non può avere Meissonier, si contenta d'un imitatore fortunato.

Qui riappare il solito Macchiavelli. Il mediocre imitatore del Boccaccio scompare, la burla s'interrompe e una figura s'inoltra nella commedia riempiendola. Se Nicia era la preoccupazione artistica del Macchiavelli, Fr

¹ Libro 7. Alla dimane l'Amira, chiamato il suo segretario, gli consegnava una carta molto bene piegata, odorosa di muschio, suggellata di seta verde, e di cera, ordinando la portasse al Conte Giordano d'Angalone. Il segretario avendo fatto lo ufficio, il Conte ruppe il sigillo, e lesse: «Al lodato nella fede di Sidi Issa, e dei precetti della sua fede imitatore Giordano d'Angalone, Conte, della quarta compagnia dei cavalieri tedeschi capitano. In San Germano, questo ultimo della luna di Gemmadi, anno dell'Egira 643. Ecco, tu mi hai coperto di polvere al cospetto dei nostri amici, mi hai reso impotente a combattere contro i nostri stessi nemici: si legge in alcuna fede, ovvero comandamento del tuo Dio, percuotere l'amico che non ti offende, o che tu primo hai offeso? Si conviene al tuo valore, avendo fama di buon Cavaliere, che tu facci così ai leali servitori del tuo Re? Or sappia Tua Signoria, se sei valente uomo, ch'io ti sfido a uscire dimani dopo nona sul luogo dove mi hai percosso, affinchè noi combattiamo insieme; vieni solo se vuoi, o con tuo seguito, chè ciò poco importa, e ti proverò con spada e con lancia, che non operi quello si addice a valoroso Barone. Se io, come spero, ti ammazzerò, la mia spada riprender

Cesare il quale, credendo che non vi fossero più Romani, avea cancellato il nome della repubblica, quando si avvide, al lampo di una daga, che v'era ancora un Romano, si avvolse nel manto, piegò la testa davanti ai fati, e morì in silenzio. Per l'onore del nome che portate, fatevi imitatore di Cesare.

Impercioché essi, se noi ragguarderemo ben le loro opere, accioché lo imitatore non paresse diverso dallo imitato, sotto coperta d'alcune fizioni, quello che stato era, o che fosse al loro tempo presente, o che disideravano o che presumevano che nel futuro dovesse avvenire, discrissono; per che, come che ad uno fine l'una scrittura e l'altra non riguardasse, ma solo al modo del trattare, al che piú guarda al presente l'animo mio, ad amendune si potrebbe dare una medesima laude, usando di Gregorio le parole.

Impercioché essi, se noi riguarderem bene le loro opere, accioché lo imitatore non paresse diverso dallo imitato, sotto coperta d'alcune fizioni, quello che stato era, o che fosse al lor tempo presente, o che disideravano, o che presumevano che nel futuro dovesse avvenire, discrissono.