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L'esempio dato da quel drappello fu tosto imitato dall'altre schiere armate: la resistenza militare diventò di repente più grave ed acre, e gli assembramenti popolari si disciolsero.

Noi seguimmo Garibaldi, i regi il re. Garibaldi smontò di sella nel propinquo sobborgo, e condusse il cavallo ad uno stallaggio di barocciai a lato della via. Imitato l'esempio, traemmo i nostri ivi dappresso, guatandoci a vicenda trasecolati. Dov'è ito il re? Cost

Diogene trovò superflue tante cose, che volle che gli bastasse per palazzo una botte e per tazza da bere il concavo della mano: ma egli però campava a spese d'altri, che dal commercio traevano il vitto per e per lui; e se tutti l'avessero imitato, averebbe forse spiaciuto a lui ancora l'andar a cogliersi di sua mano le ghiande.

Io non avrei pagato, te lo giuro, perchè un mese prima l'altro mio figlio, Giuseppe, quello che mi minaccia da dieci anni di non pigliar la laurea di ingegnere, mi aveva salassato di cinquecento lire; ma Gerolamo, che studia la legge da sette anni, mi assicurò che bisognava pagare, perchè egli aveva imitato la mia firma in una cambiale protestata.

Si fecero l'uno appresso all'altro, e il loro esempio fu imitato dagli altri due baroni, messere Baldo e messere Aginaldo: quello un vecchio ringhioso e impaziente; questo un cavaliero poderoso, guerriero quando ci fossero petti da passare fuori, non importa se d'amici o di nemici, cacciatore di lupi audacissimo quando gli mancassero gli uomini.

In sostanza non mi pare che il Boiardo abbia imitato troppo il Boccaccio. Ma che poesia è la sua! E quanta dolcezza e freschezza per tutto l’episodio, e che ingenua espressione di passione umana, pur finamente osservata, nell’invenzione romanzesca! Iroldo in disperazione beve il veleno: E poi che per metade ebbe sorbito Sicuramente il succo venenoso, A Tisbina lo porse sbigottito.

La sera di domenica 29 luglio le batterie austriache avevano sospeso il fuoco; gli artiglieri del Piazzale e di San Secondo, a cui non pareva vero di risparmiar le munizioni, ne avevano imitato l'esempio. A un tratto, poco prima di mezzanotte, spettacolo bello e terribile, il cielo è solcato da infinite striscie luminose, un fragore spaventoso risveglia la citt

Impercioché essi, se noi ragguarderemo ben le loro opere, accioché lo imitatore non paresse diverso dallo imitato, sotto coperta d'alcune fizioni, quello che stato era, o che fosse al loro tempo presente, o che disideravano o che presumevano che nel futuro dovesse avvenire, discrissono; per che, come che ad uno fine l'una scrittura e l'altra non riguardasse, ma solo al modo del trattare, al che piú guarda al presente l'animo mio, ad amendune si potrebbe dare una medesima laude, usando di Gregorio le parole.

Tanto narra il Bodino nel piú volte accennato trattato, sebbene io vedo tuttora aver corso doppie e mezze doppie di Ferdinando e d'Isabella re di Castiglia, che sono di peggior lega e peso delle ordinarie di Spagna: onde ho dubbio grande che il male non cominciasse da Carlo quinto, ma bensí fosse da lui imitato nuovamente.

Visto quello sgorbio, imitato da una fotografia, riconoscono dalle due ciocche curve su le tempie, alla Napoleone terzo, chi si è voluto rappresentare; e l'amante, ridendo, prende un pezzetto di carbonella e, spinte molto in fuori le due curve, disegna l'emblema di quel che era moralmente il conte di Albornoz, marito di Currita.