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Finito il pranzo, addusse in iscusa che era indisposta e si ritirò subito nelle sue stanze. Il conte Guicciardi, il giovane magistrato, a cui aveva scritto, le veniva a far visita, in ora assai tarda. Egli la studiava!

Relation historique de la Révolution du royaume d'Italie en 1814; par le comte GUICCIARDI, ex-chancelier du Sénat; traduit de l'italien par M. SAINT-EDME. A Paris, chez A. Corréard, libraire, Palais-royal, Galerie de bois, n. 258, 1822; in-8º, di p.

Vive antipatie sorsero tra il Melzi, vicepresidente di quella, e il Guicciardi, che questi lasciò l'ufficio passando il 31 maggio a far parte della Consulta di Stato, la quale alla formazione del Regno italico costituí poi la prima sezione del Consiglio di Stato.

Milano, li 29 aprile 1814. Firmato VENERI, Presidente. GUICCIARDI, Cancelliere. La presente nota è stata sottoscritta ed approvata dagl'infrascritti conti Senatori,

Queste argomentazioni del Saint-Edme, per quanto avvedute e sottili, non hanno, si capisce subito, un grande valore probativo, poiché il Guicciardi in tutte le fasi del movimento milanese dell'aprile 1814 rappresentò le tendenze del partito austriaco, come ha ben dimostrato il Bonfadini , e la Memoria storica, se non tace per un senso di imparzialit

Eseguendo la commissione del Senato andai subito co' senatori Guicciardi e Dandolo dal Duca Melzi, il quale ci partecipò l'armistizio, l'abdicazione di Napoleone e l'autorit

Istruzioni di S. E. Duca di Lodi, Cancelliere guardasigilli della Corona del Regno d'Italia, partecipate alli deputati del Senato, signori Conti Guicciardi e Castiglioni. Non avendo in questo momento il Regno d'Italia corrispondenza colle corti di Russia e di Prussia, e non potendosi nella circostanza attuale, a seconda di quanto ha assicurato il sig.

Invano il conte Vaccari tentò di fare stanziare il capitolo proposto dal conte Prina sul dritto eventuale del principe Eugenio, chè con poco stento il conte Guicciardi ne ottenne la reiezione. Infine, i deputati eletti dal senato furono appunto esso conte Guicciardi, il conte Castiglioni e il conte Testi, ministro.

Guicciardi e Castiglioni, prese le istruzioni dal Duca di Lodi per il modo di seguire l'ambasciata, partirono per Mantova, e Castiglioni partí, per la insinuazione degli amici e non senza difficolt

Non appena il presidente conte Veneri ebbe terminata questa lettura, il conte Guicciardi, austriaco mitigato, surse a parlare, e propose di investigare anzitutto se la convocazione straordinaria del senato fatta dal guarda-sigilli fosse regolare, o se, all'opposto, il duca di Lodi non paresse adoperare piuttosto da capo dello Stato, mentre in realt