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Messaggio del duca di Lodi, Cancelliere guardasigilli della Corona. Le nuove che ci pervengono ogni dalla Francia sono di tale natura, che il Senato del Regno d'Italia si renderebbe infallibilmente colpevole verso la patria, se differisse piú a lungo di occuparsi del di lei destino, e di cercare nella sua saviezza que' mezzi migliori di conciliare la sua esistenza.

Istruzioni di S. E. Duca di Lodi, Cancelliere guardasigilli della Corona del Regno d'Italia, partecipate alli deputati del Senato, signori Conti Guicciardi e Castiglioni. Non avendo in questo momento il Regno d'Italia corrispondenza colle corti di Russia e di Prussia, e non potendosi nella circostanza attuale, a seconda di quanto ha assicurato il sig.

Il conte Veneri, presidente, aprí la seduta coll'aver raccomandato e fatto promettere il piú rigoroso silenzio in tutti gli oggetti che si fossero proposti, discussi e risoluti. Quindi passò a leggere, 1. una lettera del duca di Lodi, cancelliere guardasigilli della corona, data il 16, in cui lo autorizzava a convocare straordinariamente il Senato; 2. il messaggio che qui si unisce, lett. A; 3. un progetto di decreto, che parimenti viene qui allegato, lett. B. Alla replicata lettura di tali fogli, la di cui sostanza era di spedire a S. M. l'Imperatore d'Austria una deputazione, onde implorare la cessazione delle ostilit

Ritenuta l'iniziativa per la convocazione della presente seduta straordinaria risultante da' dispacci del cancelliere guardasigilli: DECRETA: Art. I. Una deputazione del Senato, composta di tre individui, si recher

Nell'accennare questa circostanza, sono bene lontano di versare sopra altri ombra di colpa o di sospizione, ed anzi devo soggiugnere che il cancelliere guardasigilli ci mostrò l'ordine del principe, che dietro i concerti presi da esso con S. E. il signor maresciallo conte Bellegarde, dovesse sollecitare la pronta partenza de' deputati per Mantova.

In forza di un dispaccio del duca di Lodi, cancelliere guardasigilli della corona, fu convocato straordinariamente il Senato nel giorno 17 aprile. È rimarcabile che di un affare, a cui si pretese di attaccare un sommo mistero, se ne parlasse contemporaneamente ne' caffè, e piú nella platea del teatro della Scala, e che i soli senatori ne fossero all'oscuro, come quelli che tali luoghi non frequentavano. Fu letto un messaggio del duca di Lodi in cui, dopo aver fatto un quadro per verit

Credenziale di S. E. il signor Duca di Lodi, Cancelliere guardasigilli, diretta a S. E. il signor Principe di Metternich onde accreditare presso di lui i deputati del Senato, Conti Guicciardi e Castiglioni. A S. Ex. monsieur le Prince de Metternich, Ministre d'

Fatto e deliberato in Senato, nel palazzo ordinario delle sue convocazioni. Decreto adottato dal Senato. Il Senato radunato nel numero prescritto dall'art. 29 del sesto statuto costituzionale. Sentita l'esposizione del cancelliere guardasigilli della corona, sulle attuali circostanze e sulla necessit

Guardate. Lega non aveva sparato il suo innocuo colpo e il guardasigilli aveva gi

Alla lettura di un tale rapporto fu grande la commozione di alcuni, massima poi quella del conte Paradisi e del ministro Vaccari. Dissero apertamente che, esclusa la domanda di S. A. I. in Re d'Italia, era inutile l'oggetto della controrisoluzione, e che l'intruso complimento era piuttosto ingiurioso. Il conte Paradisi ricercò che si leggesse di nuovo il progetto del cancelliere guardasigilli.