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PANURGO....bugiardo, mentitore. MORFEO. Lascia dire a me: giotto, traditore, senza legge, senza fede, maldicente, scelerato, ingannatore. Di tutte queste cose ne ho fatto gran tempo professione e mercanzia e ne ho le botteghe e magazzini in questo petto. PANURGO. Ma essendo tu cosí cattivo, come potrò io fidarmi di te, che non l'attacchi a me ancora?

Eh, e no. Bisognerebbe, ad esempio, saper scegliere un po' meglio tra nuovi e nuovi. Giotto di Bondone è un gran maestro, e Taddeo Gaddi gli si stringe ai panni. Ti consiglio d'imitare questi due. L'altro, da cui t'è piaciuto di copiare, è un artista da dozzina, il quale non si raccomanda che per un poco di buona volont

Anche Angelico dipinse sotto l'influsso di Dante che era il compagno di Giotto, ed il Giotto della poesia.

La «Divina Commedia» ha d'altronde ispirato tutti i pittori, a cominciare da Giotto. Essa infiammò la fantasia degli artisti e la riempì di visioni sublimi e di idee poetiche; i loro quadri erano gi

Giotto fu un rinnovatore dell'arte; ribattè il Chiacchiera. E noi dobbiam mirar tutti a fare del nuovo. Ah ? E credete che sia possibile, far sempre del nuovo? Badate, lasagnoni, che le vostre novit

Maestro, osò dire il Chiacchiera, voi restringete il campo dell'arte. Che campo m'andate voi sfringuellando? Il campo dell'arte! Ecco un'altra invenzione dei pittori parolai. Dovevate vederlo che cos'era il campo dell'arte, quando vivevano i grandi maestri. Non le si conoscevano mica, queste cianciafruscole ai bei tempi di Taddeo Gaddi e di Giotto!

Se almeno ce ne fossero due, qua dentro, di donne! ribattè il Chiacchiera, che non voleva darsi per vinto. Ma, a farlo a posta, non c'è che questa, non c'è. Non prova nulla. Prova moltissimo. Che non ci sian più belle donne, in Arezzo? O che abbiano presa l'abitudine di tapparsi in casa, quando passa il Giotto redivivo? Ah , Giotto ridivivo! Ben detto! esclamò Lippo del Calzaiuolo.

Sotto la scuola di mastro Taddeo, il giovinetto Jacopo aveva profittato grandemente, nel disegno, nell'arte del colorire. Erano quelli i bei tempi della pittura. Giotto, con nuova maniera, sciogliendo la figura umana dalle rigidezze dell'arte bisantina, aveva additata una strada su cui tutti i giovani si gittavano animosi, sperando di avanzare in eccellenza il maestro.

Credette Cimabue ne la pittura tener lo campo, e ora ha Giotto il grido, si` che la fama di colui e` scura: cosi` ha tolto l'uno a l'altro Guido la gloria de la lingua; e forse e` nato chi l'uno e l'altro caccera` del nido. Non e` il mondan romore altro ch'un fiato di vento, ch'or vien quinci e or vien quindi, e muta nome perche' muta lato.

Di tal superbia qui si paga il fio; e ancor non sarei qui, se non fosse che, possendo peccar, mi volsi a Dio. Oh vana gloria de l’umane posse! com’ poco verde in su la cima dura, se non è giunta da l’etati grosse! Credette Cimabue ne la pittura tener lo campo, e ora ha Giotto il grido, che la fama di colui è scura.