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Di tal superbia qui si paga il fio; e ancor non sarei qui, se non fosse che, possendo peccar, mi volsi a Dio. Oh vana gloria de l'umane posse! com'poco verde in su la cima dura, se non e` giunta da l'etati grosse!

ché quella voglia a li alberi ci mena che menò Cristo lieto a dire ‘Elì’, quando ne liberò con la sua vena». E io a lui: «Forese, da quel nel qual mutasti mondo a miglior vita, cinqu’ anni non son vòlti infino a qui. Se prima fu la possa in te finita di peccar più, che sovvenisse l’ora del buon dolor ch’a Dio ne rimarita,

Tremaci quando alcuna anima monda sentesi, si` che surga o che si mova per salir su`; e tal grido seconda. De la mondizia sol voler fa prova, che, tutto libero a mutar convento, l'alma sorprende, e di voler le giova. Prima vuol ben, ma non lascia il talento che divina giustizia, contra voglia, come fu al peccar, pone al tormento.

Tremaci quando alcuna anima monda sentesi, si` che surga o che si mova per salir su`; e tal grido seconda. De la mondizia sol voler fa prova, che, tutto libero a mutar convento, l'alma sorprende, e di voler le giova. Prima vuol ben, ma non lascia il talento che divina giustizia, contra voglia, come fu al peccar, pone al tormento.

Questa a peccar con esso così venne, falsificando in altrui forma, come l’altro che l

In tanto ognun per mille vie procura Che 'n ogni alma il peccar cresca diletto. Ora a quegli empi, che per l'aria oscura Han loro albergo, favellava Aletto: Gi

Or se tu hai ampio privilegio, che licito ti sia l’andare al chiostro nel quale è Cristo abate del collegio, falli per me un dir d’un paternostro, quanto bisogna a noi di questo mondo, dove poter peccar non è più nostro». Poi, forse per dar luogo altrui secondo che presso avea, disparve per lo foco, come per l’acqua il pesce andando al fondo.

Or se tu hai si` ampio privilegio, che licito ti sia l'andare al chiostro nel quale e` Cristo abate del collegio, falli per me un dir d'un paternostro, quanto bisogna a noi di questo mondo, dove poter peccar non e` piu` nostro>>. Poi, forse per dar luogo altrui secondo che presso avea, disparve per lo foco, come per l'acqua il pesce andando al fondo.

Di tal superbia qui si paga il fio; e ancor non sarei qui, se non fosse che, possendo peccar, mi volsi a Dio. Oh vana gloria de l'umane posse! com'poco verde in su la cima dura, se non e` giunta da l'etati grosse!

Questa a peccar con esso così venne, falsificando in altrui forma, come l’altro che l