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Liberatosi che si fu dalla folla, che ancora innondava quella contrada, pensò che poteva ancora recarsi alla casa del conte Besozzo, dove si raccoglievano i patrizi che stavano pel duca, ossia i patrizi ghibellini, e l'un passo dopo l'altro in fatti, attraversando lentamente buona parte della citt

Tre anni durò, tenendosi stretti i ghibellini all'infame lor capo.

«I Ghibellini si partono dal contado di Parma con le trombe nel sacco, perchè l'esercito del Conte ha preso altra strada: dicono che si avanzi pel Milanese, portato da quel pendente da forca di Napoleone della Torre; ma o di qua, o di l

Quando, al principio del secolo XVI, il papato abbandonò il suo terreno storico, l'Italia, e si ridusse nella lontana Avignone, in quella terra che agitavano terribili lotte fra Guelfi e Ghibellini, dovè tornare d'un tratto l'idea dell'Impero e dell'Imperatore come una via di salvezza.

Ed è perciò appunto che ai nostri alcuni, almeno incauti, vorrebbono risuscitare il nome «guelfo». Grande inutilitá! essendo piú chiaro, piú esplicito, piú buono, piú facile ad accettarsi ed ampliarsi il nome di «parte nazionale» od «italiana» od «antistraniera». Grande imprudenza! tale essendo il tôrci carico de' peccati antichi di quella parte, che vedremo farne meno certamente che non i ghibellini, ma farne pur troppi ancora.

Tommaso avea per moglie Riccarda Visconti di Milano, ed era quindi uno de' Principi ghibellini, ai quali i Visconti erano capo, tutte le speranze della parte ghibellina appoggiandosi a quel tempo sovra Azzo fratello di Riccarda di Saluzzo, e poscia sovra Luchino Visconti, loro zio.

Di giustizia gli meritò lode l'aver liberato il paese dai ladri, frenato le prepotenze dei feudatarj, dato eguale ascolto a Guelfi e Ghibellini, chiamato i nobili al par de' plebei a sopportare le pubbliche gravezze. Ma in quel che riguardava lui stesso, aveva intitolato giustizia il proprio interesse. Fu unico in ciò?

Un rumore senza pari levarono i Ghibellini pisani d'un tale acquisto, per cui la citt

Per conservamento d'alcuna pace che tra' Ghibellini e Guelfi di Firenze generalmente alcuna volta si fece, per due buoni uomeni cavalier godenti, di Bologna, l'un guelfo e l'altro ghibellino, per lo comune si richiese dando loro arbitrio e signoria, si come a potest

Mosse tuttavia re Roberto a difender Genova quando ella fu assalita da Matteo Visconti e da' ghibellini, lombardi e fuorusciti di lei . Veniva un nuovo principe francese, Filippo di Valois, a capo de' guelfi lombardi, ma Matteo Visconti lo sforzò a partire ; veniva Cardona, un venturiero aragonese, e il Visconti vinceva lui , e tutti i guelfi, e tutti i nemici di sua casa, che lasciò definitamente fondata quando morí . Fu detto il «gran Matteo»; ma siffatti epiteti son sempre relativi al secolo in che si dánno; e in questo non furono veri grandi se non i padri di nostra lingua, od anzi solo Dante; in politica e guerra di terra, non ne fu uno certamente; tutt'al piú alcuni ammiragli che vedremo.