United States or Sri Lanka ? Vote for the TOP Country of the Week !


A queste parole, Ghegola non lo lasciò più andare avanti, si pose a gridare, a urlare, a dirgliene di tutti i colori, e concluse col mettere Foscarini alla porta o poco meno: se non del coraggio, questa volta la gran paura riusciva a mettergli in corpo un po' d'ardire.

Per di più, pranzava di solito alla Fenice, dove c'era un vinetto di Gussago limpido come un rubino, che si faceva bere anche quando la sete era finita da un pezzo. Si capisce dunque come Ghegola, tutt'altro che resistente alle seduzioni, fosse il dopo pranzo alticcio anzi che no, e ci vedesse di sera ancor più rosso che alla mattina.

Che ghiribizzo era stato quello dell'Aimoni per insultarlo a quel modo? pensava Ghegola rabbonito, mentre rimetteva prudentemente lo sciabolone nel fodero. Che cosa doveva importare a quell'altro se lui voleva mo' la repubblica invece della monarchia! Appunto! fra i vantaggi della libert

Ghegola doveva conoscere quell'io, perchè, accesa una candela, si alzò subito, senza indugiare, e a piè nudi corse ad aprir l'uscio; poi, prima ancora che l'altro fosse entrato in camera, balzò daccapo nel letto, dove lo aspettò seduto.

A Ghegola, se si deve dire la verit

Sia pure. Avrò paura. Tu sei padrone di credere quello che vuoi! E Ghegola si stirò di nuovo sotto le coperte, esprimendo la rassegnazione di chi si sa colpito dalla calunnia, ma che però, forte della propria coscienza, la sopporta tranquillo e sicuro.

Ghegola e Aimoni vi giunsero quasi nello stesso punto. Aimoni un po' pallido, serio, ma sicuro; Ghegola saltellante, sorridente, con una parlantina ed una disinvoltura tutt'altro che forzata, distribuiva saluti e strette di mano ai medici, ai testimoni dell'avversario, e per poco, nell'effusione, non complimentava anche il brumista che l'avea condotto sul luogo.

Caricate le armi, i due padrini si avvicinarono e le misero in pugno ai loro primi, che col braccio piegato ascoltarono le solite raccomandazioni, senza batter ciglio. Attenti! gridò Foscarini, e fece l'atto di cominciare a batter le mani. Ghegola tranquillo, impassibile, continuava a sorridere. Era bello di coraggio e d'audacia; tanto bello, che lo stesso Aimoni si sentì costretto ad ammirarlo.

Co' suoi paroloni le intronava la testa, e la poveretta non ne capiva un'acca, ma sbarrava tanto d'occhi quando sentiva il suo innamorato vantarsi di essere un martire dell'idea, un eroe dell'ombra, l'avanguardia del pensiero. Ghegola, il birbaccione, abusava della sua influenza; colla Ghita faceva lo spaccamonti più che non lo facesse cogli altri.

Allora ti dirò, in secondo luogo, che il mio onore non ha perduto nulla, e che ci perderebbe in un caso solo: qualora io mi degnassi di raccogliere le parolacce di un ubbriaco. Foscarini aprì la bocca.... voleva rispondere, ma non fiatò. Fissò invece suo cugino con un'occhiata così espressiva, che diceva molto più di quanto Ghegola avrebbe voluto intendere.