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«Tremate della mia prossima vendettasclamò egli, con un'orrenda bestemmia; «voi non avrete i beni di Linguadoca, quelli di Guascogna. Osaste mettere in dubbio i miei diritti; ora osate dubitare del mio potere. Ho pronto un gastigo cui non vi aspettate; esso è terribile. Stanotte, , stanotte istessa... Stanotteripetè una voce.

Me ne andrò a riposare, ché ho tanto menato le gambe per compir presto il viaggio che par che abbia una fontana di sotto. TRASILOGO. Che il capitan Trasilogo, sgombrator di campagne, destruttor di belovardi, ruina di muraglie e desolator de cittadi patirá che gli sia fatta cotanta ingiuria?... SQUADRA. Veramente lo merita questo gastigo.

«Internamente, il rimorso mi assiderava; io mi chiedevo tremante; qual gastigo mi è riserbato? e stavo sempre nell'attesa di mali terribili, delle più spaventose miserie del corpo e dello spirito.... Il gastigo non veniva, la vita scorreva egualmente, con le stesse vicende.

«Ma che colpa ho io commesso? Perchè infliggermi questo gastigo? Che cosa ho io fatto a voi, od ai vostri?... Dicono che la gelosia sia un orribile tentatore, un truce consigliere; no, non lo credete! dite a tutti che non è vero! Ecco: il rispetto tremante, l'angoscia paurosa che io provo dinanzi a voi, si ridestano in me, sempre, alla presenza dell'uomo che voi amate.

d'AMEDEO cura vi prenda, io solo A quella destra foltamente ardita Darò gastigo, o fuggirassi a volo, O perder

ALESSANDRO. Su, caminate, andate via. PANFAGO. Vorrei sapere il vostro disegno, io. ALESSANDRO. Il nostro disegno? non lasciarti mai finché tu non muoia appiccato. PANFAGO. Merito questo io per avervi cosí ben servito? ALESSANDRO. Non si trova gastigo che basti a meritar la tua ladreria. Capitano, di grazia, fatelo strascinare, ch'io mi muoio di voglia di vederlo appicato presto.

Ella balbettò: È orribile!... È orribile! La voce tacque un istante, un rapido istante; poi riprese: Fin quando la colpa ispira quest'orrore, non bisogna disperare. Vi sono delle leggi che regolano tutto: il mondo materiale come il mondo spirituale, l'universo come la vita. Tutto ciò che offende la legge è condannato naturalmente a perire; la colpa porta con il gastigo immancabile.

LAMPRIDIO. E quando si scoprisse, non saremo uomini da fugir di Napoli, di Roma e tutto il mondo? PROTODIDASCALO. Il medesimo dicono i malefici e facinorosi, e senza avedersene si trovano il carnefice sugli umeri, alle tergora. LAMPRIDIO. Se tutti avessimo il gastigo de' peccati che facciamo, non si trovarebbono tante fune per far tanti capestri. PROTODIDASCALO. Forse a coloro favorisce la sorte.

Anche lei ha fatto piangere la sua mamma fuggendo dalla casa paterna con un uomo, e l'ha fatta morire di dolore! Quel che ora, ritrova, dopo sette anni, è il suo gastigo. Riccardo le si getta ai piedi: RICCARDO. Lea!... perdonami! Mi ami ancora?... Mi ami? RICCARDO. . Verresti meco? RICCARDO. . LEA. Ah! era ciò che volevo!... Ora che l'andarsene è bello! No, no... Vivi a tuo figlio!

Prima porlo in man della giustizia, ché ben sapete che vi sia pena capitale; e se quella ci manca, farcela con le man nostre, cioè darli cinquanta pugnalate nel core. ARREOTIMO. Se mio figlio avesse fatto l'ingiuria che voi dite, meritarebbe il gastigo giá detto? SINESIO. Non ho detto la metá di quello che meritarebbe. ARREOTIMO. E dite da vero?