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SINESIO. Patirei piú tosto che si spartisse l'anima dal mio corpo che si partisse cosí rara e cosí virtuosa coppia d'innamorati! e so che altramente facendo, procacciarò la morte dell'uno e dell'altra. Va' che suo sia quel marito che si ha comprato con tanto pericolo dell'onore e della sua vita.

ERASTO. Quella donna, con la quale mi fe' giacere, era d'una bellezza incomparabile, d'un spirito vivacissimo e di meravigliose maniere che l'anima mia cieca non se le sa imaginare piú grandi e stupende; e or non posso saper da lui chi sia. SINESIO. Ti contentaresti che fusse tua sposa colei con la qual tu giacesti? ERASTO. Vorrei saper due cose: prima di che condizione ella sia....

SINESIO. ... E sapete che non ho altro figlio che Erasto, e toltone una picciol parte che darò a Lidia, le restanti mie facoltá seranno di Erasto. Le sue qualitá non bisogna che le dica, ché giá la fama con onorato grido n'ha ripiene l'orecchie di tutta la cittá..... PEDOFILO. Niuno ve ne dice il contrario.

Nel fatto di Lidia, non è possibil che Cintio gli abbi usata violenza. ERASTO. Caro padre, di grazia dimmi chi sia la mia moglie. SINESIO. Cintio è tua moglie: eccola bella e spedita. ERASTO. Come Cintio mia moglie? Padre, voi mi burlate. SINESIO. Sappi che Cintio è donna, e il padre non l'ha saputo insino adesso.

SINESIO. Se voi sapeste quel che so io, pensareste a' casi vostri. PEDOFILO. E se voi sapeste quel che so io, pensareste a' casi vostri. SINESIO. Se mi date licenza, v'avisarò del tutto. PEDOFILO. Tutte le licenze sieno vostre. SINESIO. Voi stimate che vostra figlia sia vergine e io stimo che la partorirá. PEDOFILO. E io temo d'ogni altra cosa piú di questa.

DULONE. Arreotimo, vi prega Sinesio che vegnate a casa, ché vi stanno aspettando con grandissimo desiderio. ARREOTIMO. Si sa nuova di Cintia? DULONE. Ivi è Cintia ed Erasto. ARREOTIMO. Sono accordati insieme? DULONE. Poco contrasto ci ha voluto per accordargli; or con grandissimo contento di ciascheduno si sposano insieme Cintia con Erasto, e Lidia con Amasio, e tutta la casa è in gioia.

SINESIO. E ne giurarei. ARREOTIMO. Or per questa giustizia, avendola voi commendata di vostra bocca e giurato che cosí fareste, diamo Erasto vostro figlio in poter della giustizia, o che gli diamo cinquanta pugnalate nel cuore, e se vi è, un castigo piú severo di questo; e se voi non fate far la giustizia che m'avete promessa, provederò io per quella via che miglior mi parerá.

PEDOFILO. Sto con animo assai dubioso e pieno di malinconia, ché Amasio, mio figliuolo, m'ha detto che ha usato violenza a Lidia e toltole l'onore; e dubitando di non venire ad alcun atto disconvenevole col fratello, è risoluto averla per moglie o di morire: e non so se sia vero o se lo dica perché consenta a' suoi desidèri. SINESIO. Eccomi, vi ha tolta la fatica di averlo a cercare.

SINESIO. Di miglior che tu non sei, e con forse cinquantamila ducati di dote. ERASTO. Vorrei ancor sapere se il tôr costei per moglie fosse di vostro contento. SINESIO. Io ne sarei contentissimo, altro mi resta ad esserne contento a pieno se non che ne resti contento ancor tu. ERASTO. Ed io son contento, contentissimo. SINESIO. Ed io farò che sia tua moglie.

SINESIO. O istoria tutta piena di amore, degna di non esser creduta! ed è possibile che fra le donne se ne trovi una di cosí alti pensieri, di cosí sublimi spiriti, d'animo cosí bello e di maniere cosí illustri e cosí stupende?