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Aggiornato: 10 giugno 2025


SINESIO. Faremo che le sue vesti si dieno a Cintia e quelle di Cintia a lui; ché se le vesti han servito prima per finzioni e inganni, or servino da dovero. PEDOFILO. Cosí si faccia: andrò a casa e vi condurrò Amasio per l'uscio di dietro. O Dio, sia tu lodato in sempiterno, ché non pensava con poco travaglio passar da un tanto affanno a tranquilla quiete!

ERASTO. Quanti impeti di precipitose voglie in un punto m'assalgono, so dove dar di capo! SINESIO. Erasto, tu qui sei? ERASTO. Cosí non vi fussi e che fussi morto dieci anni sono! SINESIO. Che cose ti traggono cosí fuor di cervello? ERASTO. Inganni, finzioni e tradimenti. SINESIO. Fermati un poco qui, narrami il tutto: forse non saran tali come gli estimi.

Onde ella divenne il tutto; ed egli le promise liberamente che se di lei avesse avuto un maschio, che sommamente desiderava, la sposarebbe e la farebbe erede del tutto; ma partorendogli una femina, le donarebbe quattromila ducati, e del resto lascerebbe erede Sinesio, questo vicino suo grandissimo amico.

BALIA. Trovar Sinesio, vostro carissimo amico, e componere seco di modo il fatto che si racchetino fra loro. ARREOTIMO. Cosí vo' fare. Tu vattene a casa; e se Cintia vi cápita, dille per quanto ha cara la grazia mia, che non si parta fin ch'io non ritorno. Io veggio Sinesio molto minaccioso e iracondo; se ne viene alla volta mia. BALIA. Io vado.

PEDOFILO. Non giostrarebbono se non di lancia, non giocarebbono se non di pugnale. SINESIO. Mi fo gran meraviglia che non me la concediate. PEDOFILO. Non vi sarebbe di meraviglia se ne sapeste la cagione. SINESIO. Vi cerco cose giuste, però ne vorrei saper la cagione perché non vi contentiate.

SINESIO. Nel fatto di Lidia l'ingiuria è manifesta, ma non sappiamo chi l'ha ingiuriata; nel fatto di Amasia di che ti duoli di lui? Se non hai goduto quel corpo di Amasia, pur l'hai goduto con l'imaginazione e ne hai preso piacere.

AMASIO. Cosí faremo: entriamocene in chiesa. PEDOFILO, SINESIO, vecchi. Faccia Iddio che questa amistá che ha preso con Lidia non lo conduca a qualche mal passo, ché, se non m'inganno, mi par che n'arda fieramente. SINESIO. Pedofilo Pedofilo! di grazia non partite cosí tosto, perché ho da ragionarvi d'un negozio. PEDOFILO. Che negozio avete voi meco degno di tanta fretta?

BALIA. Figlia, non sarebbe piú bene che lo scoprissi a tuo padre? ché mi confiderei di far tanto con lui ch'egli scoprisse il fatto a Sinesio suo padre, e fra loro trovassero qualche assetto a questi intrighi. Chi è sforzato morire fa prima ogni sforzo di non morire: ché all'ultimo non saremo al peggio di quel che noi siamo.

SINESIO. Voi dovete molto attribuire al vostro giudizio ed esser amico del parer vostro; ma vorrei che v'ingannaste, ché gli uomini sono piú cattivi che buoni, e riesce piú tosto il male che il bene. Il mio figlio sta innamorato della vostra figlia; e chi ama non istima periglio, poco l'avere e manco la vita.

DULONE. Cintia appena entrò in casa che si pose in letto, dicendo che non si sentiva bene e dubitando che la soverchia allegrezza l'uccidesse; altri dubitavano che non fusse per isconciarsi per il travaglio preso del giorno. S'inviò per la comare, ma prima ch'ella venisse ha partorito un maschio, il piú bello che si possa vedere. SINESIO. O Dio, quante dolcezze mi dái tu insieme!

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