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Aggiornato: 10 giugno 2025


SINESIO. Arreotimo, vengo a recarti nuova di grandissima importanza e molto stomachevole e molesta, ma necessaria in ogni modo che si sappi; e dubito che la nostra antica amicizia, nella quale fin da fanciulli siamo allevati insieme, or s'abbia a partir con odio e con rancori, e piaccia a Dio senza sangue, ché sai che i pericoli e l'ingiurie rompono i legami dell'amicizie. ARREOTIMO. Di che cosa?

SINESIO. Mi duole il fianco per tanto ridere. PEDOFILO. E a me il polmone. SINESIO. Ah, ah, ah! ti lascio, adio. PEDOFILO. Ah, ah, ah, andate con Dio! Or chi non ridesse di costui a crepacuore? fa del mastro e presume saper piú degli altri, e non è buon discepolo.

SINESIO. Parlerò piú chiaro: dico che la troverete impregnata. PEDOFILO. E io dico che sará piú tosto l'impregnante che l'impregnata. SINESIO. Il vostro umore è cosa da ridere: sète di quei matti che non vogliono guarire. PEDOFILO. E il vostro umore è da far ridere tutto il mondo. SINESIO. Ah, ah, ah, chi non ridesse? PEDOFILO. Ah, ah, ah, chi non scoppiasse?

CINTIA. Maggiori ne udirai. ... Venuta ch'io fui all'etá convenevole, Arreotimo mi mandò alla scuola con Erasto, figlio di Sinesio, acciò, per essere amendue d'una istessa etá, l'emolazione avesse me spronato agli studi.

SINESIO. E chi dicesse che non stessero bene insieme, meritarebbe una forca! PEDOFILO. E chi dicesse che stessero bene insieme, meritarebbe il fuoco! SINESIO. E quando i matrimoni son ben accoppiati, ogni cosa va per suo dritto. PEDOFILO. Il qual è che ogni cosa qui andrebbe a roverscio. SINESIO. Giovani e gagliardi nel fior dell'etá loro, non garrirebbono mai.

PEDOFILO. Non posso imaginarmi che mio figlio, qual ho sempre conosciuto modestissimo, abbi usato atto cosí discortese. SINESIO. Non dice cosí Lidia, che, stimandolo Cintio, si ridusse onestamente a trattar con lui. PEDOFILO. Or, Dio grazia, abbiamo onorata la vergogna.

SINESIO. Per non far molte parole tra noi, me ne contento, anzi vengo costretto a contentarmene, ché vostro figlio, qual noi credevamo femina, pratticando con mia figlia, l'ha usato discortesia; ed io ora era per girmene a Sua Eccellenza e far quelle provisioni che si convenivano, ché il suo atto troppo mi par infame e insopportabile.

SINESIO. Fra gli amici non bisognano preamboli per guadagnarsi la volontá: però vengo liberamente all'importanza del fatto. Voi dovete sapere ch'io non son de' minimi della mia cittá, e che tra voi e me non ci sia molta differenza. ... PEDOFILO. A che effetto cotesto?

MITIETO vecchio servo di Arreotimo CINTIA giovane innamorata sotto abito di maschio Balia di Lidia AMASIO giovane sotto abito di donna PEDOFILO padre di Amasio SINESIO vecchio padre di Erasto e di Lidia LIDIA innamorata ERASTO innamorato DULONE servo di Erasto Capitano Balia di Cintia ARREOTIMO padre di Cintia. La favola si rappresenta in Napoli. MITIETO vecchio, CINTIA sotto abito di maschio.

SINESIO. L'ascoltarete. Sappiate che Cintio vostro figliuolo, fingendo di far giacere Erasto mio figlio con una certa sua innamorata, gli ha supposta in cambio di lei qualche donna di cattivo essere; ed egli intanto se ne veniva in mia casa dove era ricevuto come figliuolo, e sotto color di voler Lidia mia per isposa, l'ha tolto l'onore.

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