United States or Netherlands ? Vote for the TOP Country of the Week !


Venne il tempo del parto, e le successe ogni cosa come desiderava; sicché Arreotimo vide in scambio di me un maschio, ed io fui mandato a battezzare, e di Cintia che si dovea, Cintio mi si pose nome. Fu tal poi la sua accortezza che non lo fe' accorger mai ch'io fussi femina, fidandosi solo d'una mia balia.

SINESIO. Arreotimo, vengo a recarti nuova di grandissima importanza e molto stomachevole e molesta, ma necessaria in ogni modo che si sappi; e dubito che la nostra antica amicizia, nella quale fin da fanciulli siamo allevati insieme, or s'abbia a partir con odio e con rancori, e piaccia a Dio senza sangue, ché sai che i pericoli e l'ingiurie rompono i legami dell'amicizie. ARREOTIMO. Di che cosa?

ARREOTIMO. Ma tu a cui era commessa la cura della sua persona, e sapevi ch'era donna e senza la cura della madre, e conoscevi la sua inchinazione, perché non la rimovevi da cotali pensieri overo avisarmene me ancora, ma l'aiutavi a scavezzare il collo? ché non fece mai donna errore che la madre o la balia non ne fussero la mezana.

DULONE. Arreotimo, vi prega Sinesio che vegnate a casa, ché vi stanno aspettando con grandissimo desiderio. ARREOTIMO. Si sa nuova di Cintia? DULONE. Ivi è Cintia ed Erasto. ARREOTIMO. Sono accordati insieme? DULONE. Poco contrasto ci ha voluto per accordargli; or con grandissimo contento di ciascheduno si sposano insieme Cintia con Erasto, e Lidia con Amasio, e tutta la casa è in gioia.

CINTIA. Maggiori ne udirai. ... Venuta ch'io fui all'etá convenevole, Arreotimo mi mandò alla scuola con Erasto, figlio di Sinesio, acciò, per essere amendue d'una istessa etá, l'emolazione avesse me spronato agli studi.

MITIETO. La cagione n'è Arreotimo vostro padre, il qual mi sforza a far questo ufficio con voi e pensa che il difetto venga da me, come io non sapessi persuaderlovi acconciamente, perché è rissoluto che voi abbiate ad ammogliarvi.

ARREOTIMO. Sappiate che Cintio mio è femina e no maschio. SINESIO. Perché lo facevate andare cosí da uomo? ARREOTIMO. Non l'ho saputo infino ad oggi, ché Ersilia mia moglie me lo nascose, come l'intenderete piú distesamente; e conoscendo io vostro figlio cosí virtuoso e onorato, gli ordinai che non trattasse con altri che con lui.

DULONE. Cintia vi manda a dir che, per temprarvi il dolore di non aver Cintio che pensavate, ma una femina Cintia, e ché non vi dogliate di Ersilia, la sua madre, e di lei, v'ha partorito un bel maschio. ARREOTIMO. Ed è ella infantata? DULONE. Infantatissima e di un graziosissimo bambino. ARREOTIMO. O Dio, quanto son oltremisura allegro!

CINTIA. Stammi tu dunque ad ascoltare. MITIETO. Ma raccontatelo di grazia come se aveste a raccontarlo in una scena. CINTIA. Sappi che quanto Ersilia, la mia madre, fu bella e nobile tanto fu poco agiata de' beni della fortuna; abbitava qui presso ad Arreotimo mio padre, il quale invaghitosi di lei corruppe la madre, le serve e tutti di casa con danari, e si godé di lei.

ARREOTIMO. Dogliomi di tanta diffidenza che avea meco, ché i suoi buoni portamenti fûr tali che sarebbono stati bastanti per maggior cosa, non che di farmi curar nulla di ciò: or non conosceva ella che io non amava cosa in terra piú di lei? BALIA. Chi piú ama piú serve.