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Quella esitazione avvelenava la mia gioia. Scorgevo in lui, adesso, quello che prima non vi era mai stato, cioè una titubanza continua, una inquietudine che non arrivava a reprimere. Di che temi? gli chiedevo, guardandolo negli occhi. Di nulla, cara mi rispondeva, guardando in su, per isfuggire alle mie indagini. E mi ami, mi ami?

Io mi chiedevo quali crudeli esigenze avevano potuto separare in questo mondo così arido di sentimenti generosi, quelle due nobili creature, così degne l'una dell'altra, fatte per comprendersi e per corrispondersi.

La penultima giornata del nostro viaggio si valicava il colle delle Cime Bianche, ancora coperto di neve, per giungere a Fiery in valle d’Ajaz, donde il domani, pel colle della Betta Forca, dovevamo scendere a Gressoney, termine delle mie escursioni. Siccome non ero mai stato a Gressoney, glie ne chiedevo per strada:

E non attesi che il sole si levasse alto su l'orizzonte. Sul tavolino della mia camera luccicava il revolver, accanto ad esso era spiegato il foglio nel quale, all'arrivo, avevo scritto in fretta poche parole con cui chiedevo perdono a mia madre dell'atto disperato che stavo per compire.

Giovani e svelte le due donne eran sempre sulle nostre calcagna. Io chiedevo loro sovente: siete stanche, volete il braccio? ma loro: "Oh! no! Andate pure che vi seguiremo sino alla morte". "Ecco la luce", esclamò finalmente Tito: e veramente davanti a noi comparve come un bagliore che si perdeva nella lontananza.

Io chiedevo sempre a un mio povero amico, malato a quello spedale, che ne pensasse di Suor Carmelina. Si capisce; ogni giovanotto, in presenza d'una di queste figlie della carit

E chiedevo a me stesso: Chi sa in qual angolo di Milano sar

«Io mi chiedevo ancora, con più profondo terrore: Sar

Talvolta, sorpreso da domande di nuove dilazioni, le chiedevo con impazienza: Come mai non desideri ancora di rivedere il tuo paese?... e la buona nonna che ti aspetta con tanta impazienza per stringerti finalmente al seno?... Anzi, lo desidero moltissimo, mi rispondeva, ma abbiamo tempo... la vita è così lunga!... Ma chi ti ha detto che la vita è lunga?

E se me ne accorgevo più tardi, e chiedevo conto d'un tacchino o d'un vaso di porcellana che non vedevo più, tutti, tutti d'accordo mi rispondevano: «Eh, eh!... è tanto tempo che è morto!... sono tanti mesi che è rotto!...» e non se ne parlava più. Non c'era rimedio, e se tutti s'erano consolati, non mi restava che a fare come gli altri.