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Pioven le nubi e la porosa terra dal centro si disserra, sorbendo il dato umor, onde giá madre fassi di questo fior e di quel pomo, per aggradir ed aggrandir un uomo: l'uomo che, ingrato a Dio non ch'a Natura, per antiporre un fral desire al dolce suo fermo stato, giustamente abietto fu d'alta gloria in infima iattura, la cui durabil colpa in ciel si folce, che mai non parte dal divin aspetto.

Il Senato si ritirò per deliberare. Dopo mezz'ora tutti i Senatori rioccuparono i loro posti ed il Presidente fral silenzio altissimo degli astanti pronunziò queste parole: «Capitano Sennacheribbo, si alzi. Il Senato, costituito in Alta Corte di giustizia, la dichiara prosciolto d'ogni accusa alla unanimit

In quel fral maledetto sfavilla Una luce che a Dio somigliò. Spaventosa e sublime parola! Dio nell'uom crea di luce uno spirto, Che dovunque Dio s'alzi trasvola, Che l'abbraccia, che in lui tutto può. Antichissima colpa ed oscura Dal felice cospetto del Padre Quell'altissima un creatura Discacciò, preda a vermi e dolor.

12 Di tal vittoria non troppo gioioso, presto di sella il paladin si getta; e col viso turbato e lacrimoso a Brandimarte suo corre a gran fretta. Gli vede intorno il campo sanguinoso: l'elmo che par ch'aperto abbia una accetta, se fosse stato fral più che di scorza, difeso non l'avria con minor forza.

un padre, che porta sulle spalle il cadavere della propria figliuola a seppellire; una fossa scavata; un gemito che manda la terra; un cielo che piove «rossa linfa»; un cadavere smosso dalla sua sepoltura dall'acquazzone e lasciato a fior di terra «involuto di fetente limo»; un giovane soldato che corre, e sbadatamente viene ad urtare in quel cadavere, e s'accorge che preme co' suoi ginocchi il «fral meschino» della sua donna amata, in cui

Crëato spirto che al mio fral sei vita, Potenze tutte onde m'esulta il core, Alziamo, alziam di gaudio intenerita Voce al Signore! Dal ciel suoi doni sulla terra effuse, Noi li obblïammo, e ripetè i suoi doni: Ci flagellò, ma ne' flagelli incluse Grazie e perdoni.

Il pregio singolar di tua bellezza, Ove pregio mortal non può salire, Mise in cotanto ardor mia giovinezza Che di teco sposarmi io presi ardire. Ora che d'oro, e che di fral ricchezza Altri non mi soverchi, io non vuo' dire; Potrai con altri consumar tuoi giorni, Che 'l tuo bel volto di più gemme adorni: XLI

Io non son nulla; ogni mio moto è tardo; E non ho spirti a la vittoria pronti: Ma per Dio l'uomo fral fassi gagliardo; E mille esempi se ne van ben conti: Dio regge il mondo; e se raggira un guardo Quetansi i venti, e son tremanti i monti, E benchè frema, l'arenose sponde Non bagna il mar, s'ei lo comanda a l'onde.