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Egli, per fargli animo, disse loro di raggiungere il crocchio dove si trovavano Alberto ed Elvira cogli altri invitati, e mentre si disperdevano correndo sul prato, rimase a chiacchierare con Maria.

Sono così turbata, così commossa che non oso dirvi tutto quello che sento. Forse faccio male ad amarvi, ma Dio mi è testimonio che sono sincera e credo voi pure animato dagli stessi miei sentimenti. Ditemelo, ditemelo! =Elvira=. Amico mio, , io vi chiamo amico mio; oramai non potrei più riprendermi questo cuore che è vostro, ma voi rispondete al mio affetto?

=Elvira= tua. In margine a questa lettera, scritto a matita, c'era un conticino da trattoria. ..... eternamente tua. Hai ricevuto la fotografia? Aspettai inutilmente un tuo bigliettino. Nel momento di mandartela non potei scrivervi altro che il nome, in fretta, fra una piega dell'abito; cercalo.

La signora Guerini disse che alla fabbrica potevano andare quando credevano, anzi soggiunse che Alberto ed Elvira sarebbero stati felici di accompagnarli. Così fissarono la gita per la mattina dopo, e Vittorio pensava di mettere intanto in ordine la sua macchinetta fotografica, e far fotografie e poi andare a svilupparle nella camera oscura di Alberto.

Alberto, prendete queste due piccole violette che ho legate insieme con uno de' miei capelli, che ho baciate, che ho tenute sul mio cuore e che vi mando perchè le mettiate sul vostro; così come vorrebbe esserci la vostra, tutta vostra =Elvira=. Le due violette si trovavano ancora in mezzo al foglio, fermate con un piccolo taglio nella carta. Il capello non c'era più.

Smaniava di vedere Alberto, di toccarlo, di persuadersi che era suo, che non le sarebbe sfuggito mai; e voleva dirgli che lo amava, che lo amava come Elvira, più di Elvira. Piangeva, facendo rotolare i sassi cacciati dalla punta dell'ombrellino, divorando la via.

Credette di averla trovata in una giovane donna, appoggiata languidamente al tronco di una colonna, con l'indice della mano destra affondato nella guancia, la mano sinistra ricadente lungo l'abito; il nome di Elvira però non c'era in nessun posto.

Non pensò neppure un istante a portarle a suo marito; al contrario, chiuse l'uscio per non essere disturbata, e sedendosi sopra un mucchio di panni incominciò a fare lo spoglio per ordine, un ordine relativo perchè mancavano quasi tutte le date. La firma invece c'era intera: Elvira.

Il barone era veramente contrariato di perdere si presto il suo amico; ma, comprendendo che egli desiderava veramente partire, e che probabilmente aveva gravi motivi per ciò, imitò don Ottavio e donna Elvira, non si oppose alla partenza di lui; perchè eccedere anche nella cortesia può toccare l'indiscrezione.

Andiamo avanti, che qui c'è troppo sudiciume, diceva Elvira, ma i ragazzi si divertivano nel vedere tutto quelle pozzanghere rosse, verdi, violette, quelle acque di tutti i colori che correvano in appositi canaletti e poi andavano a finire in un fosso, che le conduceva nel torrente. Ora capisco, disse Carlo, perchè qualche volta si vede l'acqua tinta di vari colori.